La pillola contraccettiva, più semplicemente conosciuta come pillola, è uno dei metodi anticoncezionali più diffusi dopo il preservativo: la utilizza, infatti, il 29% delle italiane in età fertile (Statista, 2018).

Molti sono i benefici, sia contraccettivi che extracontraccettivi: oltre che per evitare gravidanze indesiderate, la pillola viene assunta, su prescrizioni mediche da coloro che soffrono di endometriosi, adenomiosi, iperplasia endometriale, fibromi e PCOS [2-4].

Allora perché si è ancora scettiche riguardo al suo utilizzo, e si temono gli effetti collaterali della pillola?

Dagli ultimi dati pubblicati da Atlas, studio italiano sull’accesso alla contraccezione, emerge che esistono ampi margini di miglioramento per la fruizione del diritto alla salute sessuale e riproduttiva di donne e ragazze: sui 45 Paesi dell’Europa geografica presi in esame dallo studio, l’Italia occupa il 26° posto nella classifica [1]. Complici non soltanto i deficit culturali e la scarsa informazione, a tenere lontane le italiane dalla pillola contraccettiva sono soprattutto i cosiddetti “effetti collaterali minori”.

Quali sono gli “effetti collaterali minori” della pillola?

Oltre ai timori delle donne circa la possibile correlazione tra pillola e patologia cardiovascolare e neoplastica, ciò che maggiormente influenza negativamente la diffusione della contraccezione ormonale è la comparsa di alcuni effetti indesiderati quali:

Cellulite
• aumento del peso associato alla ritenzione idrica
perdite di sangue o spotting
• gambe gonfie e dolenti
mal di testa
nausea
• dolore al seno
sbalzi d’umore
calo del desiderio sessuale
• alterazioni di pelle, unghie e capelli.

Si tratta di disagi molto soggettivi (la cui intensità varia da persona a persona) ma che influenzano il benessere psicofisico e relazionale delle donne, portando molto spesso a interrompere la terapia. Secondo un recente studio pubblicato, analizzando l’aderenza sia per i trattamenti ginecologici che contraccettivi è emerso come ci sia un alto tasso di abbandono (quasi il 50%) entro i primi 12 mesi dall’inizio del trattamento, principalmente a causa dell’insorgenza di effetti collaterali [5]. Molti timori correlati all’assunzione di ormoni sono riconducibili a motivi di salute (rischio di tumori) ed estetici (ritenzione idrica e aumento del peso corporeo). Tra gli svantaggi principali della pillola che in alcuni casi ne motivano l’abbandono troviamo l’aumento del peso corporeo (16%) [6]. Nonostante le pillole di nuova generazione siano formulate per minimizzare tali effetti, la possibilità che si presentino permane.

Pillola: quali i potenziali rischi per la salute?

Così come emerge dallo studio sopracitato, solo una piccola percentuale di donne (il 4,4%), interrompe la terapia contraccettiva a causa di “effetti collaterali maggiori” quali, ad esempio, trombosi venosa, dislipidemia e alterazioni della coagulazione. Molto dibattuta rimane l’associazione tra l’assunzione della pillola estroprogestinica e la comparsa di cancro.

Uno studio pubblicato nel giugno 2022 su eCancermedicalscience ha dimostrato che le probabilità complessive di cancro non cambiano con l’uso di COC (contraccettivi orali combinati). L’aumento del rischio di cancro al seno con l’uso di COC non è supportato in modo coerente in letteratura; i risultati vanno da nessun aumento del rischio a un aumento del rischio del 20%-30% e il rischio sembra essere temporaneo, limitato all’uso regolare di COC recente o attuale. Inoltre, i dati mostrano che l’uso continuo e prolungato di COC può ridurre il rischio di tumori dell’endometrio, del colon-retto e delle ovaie [7].

Le conclusioni sono che la pillola ha un effetto “neutro” sul rischio complessivo, poiché i pro e i contro si bilanciano e, a cinque anni dall’interruzione della pillola, non si notano più differenze tra le donne che l’hanno assunta e quelle che non l’hanno mai presa (AIRC).

Altra questione controversa è quella in merito a “pillola e depressione”.

AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) con una nota informativa indirizzata ai medici pubblicata nel 2019, spiega che si è deciso di aggiornare le informazioni con questa nuova avvertenza: “i contraccettivi ormonali possono avere come effetto collaterale depressione e comportamenti suicidari”. La decisione è stata presa dopo una valutazione effettuata in tutta Europa. Le pazienti devono quindi essere informate e contattare il proprio medico se notano cambiamenti d’umore e sintomi depressivi, anche se si presentano poco dopo l’inizio del trattamento. L’avvertenza vale per tutti i contraccettivi ormonali in vendita in farmacia, cioè pillola, cerotto, anello vaginale, spirale e impianto per uso sottocutaneo [8].

Un recente studio svedese, pubblicato nel 2022, che ha coinvolto 340 donne di età compresa tra i 18 e i 35 anni non ha trovato alcuna associazione tra l’uso di COC e la depressione. A un gruppo è stata somministrata la pillola combinata e all’altro un placebo. Le donne sono state monitorate per tre mesi ed è emerso che la pillola aveva causato una diminuzione generale della qualità della vita, ma non un aumento dei sintomi depressivi [9].

L’importanza del ginecologo nella scelta della pillola

Fondamentale è quindi scegliere la pillola giusta con l’aiuto del ginecologo che provvederà a “personalizzare” la terapia contraccettiva, eventualmente associando una corretta integrazione, proprio per permettere di rispondere adeguatamente alle necessità di ogni donna.

Fonti:

[1] Atlas italiano sull’accesso alla contraccezione 2020
[2] Vannuccini S, Luisi S, Tosti C, Sorbi F, Petraglia F. Role of medical therapy in the management of uterine adenomyosis. Fertil Steril. 2018 Mar;109(3):398-405. doi: 10.1016/j.fertnstert.2018.01.013. PMID: 29566852.
[3] Vitek W, Alur S, Hoeger KM. Off-label drug use in the treatment of polycystic ovary syndrome. Fertil Steril. 2015 Mar;103(3):605-11. doi: 10.1016/j.fertnstert.2015.01.019. PMID: 25726702.
[4] S. Contraception and gynaecological care. Best Pract Res Clin Obstet Gynaecol. 2009 Apr;23(2):211-20. doi: 10.1016/j.bpobgyn.2008.11.003. Epub 2009 Jan 14. PMID: 19147411.
[5] Fumero A, Marrero RJ, Peñate W, Bethencourt JM, Barreiro P. Adherence to Oral Contraception in Young Women: Beliefs, Locus of Control, and Psychological Reactance. Int J Environ Res Public Health. 2021 Oct 28;18(21):11308. doi: 10.3390/ijerph182111308. PMID: 34769824; PMCID: PMC8582819.
[6] Fondazione Onda: Donne e accesso alla contraccezione ormonale
[7] Kamani M, Akgor U, Gültekin M. Review of the literature on combined oral contraceptives and cancer. Ecancermedicalscience. 2022 Jun 23;16:1416. doi: 10.3332/ecancer.2022.1416. PMID: 36072240; PMCID: PMC9377820.
[8] AIRC: È vero che la pillola anticoncezionale aumenta il rischio di cancro?
[9] Ansa: Aifa, rischio depressione e suicidio con i contraccettivi
[10] Lundin C, Wikman A, Lampa E, Bixo M, Gemzell-Danielsson K, Wikman P, Ljung R, Sundström Poromaa I. There is no association between combined oral hormonal contraceptives and depression: a Swedish register-based cohort study. BJOG. 2022 May;129(6):917-925. doi: 10.1111/1471-0528.17028. Epub 2021 Dec 9. PMID: 34837324.