Forse non tutte lo sanno, ma il sanguinamento vaginale è uno dei sintomi ginecologici più frequenti ed ogni donna ha una probabilità su 20 di soffrirne nel corso della propria vita.

In genere le perdite lievi tra un ciclo e l’altro prendono il nome di “spotting”, che deriva dall’inglese “to spot”, ovvero “macchiarsi”. In ambito ginecologico, con “spotting” si intende la perdita di piccole quantità di sangue proveniente dall’utero fuori dal contesto del normale ciclo mestruale (1).

Ma perché avviene? Ha a che fare con la contraccezione? Facciamo un po’ di chiarezza.

Le cause dello spotting

La perdita di sangue uterino che caratterizza lo spotting è meno consistente di quella tipica del flusso mestruale e dal colore diverso (marrone scuro), non è accompagnata dai sintomi tipici del ciclo mestruale, come crampi addominali, affaticamento, tensione mammaria e sbalzi di umore (1).

È importante ricordare che non sempre lo spotting segnala la presenza di patologie, è bene però non sottovalutare la presenza di piccole perdite uterine di sangue tra una mestruazione e l’altra.

Generalmente lo spotting si manifesta nelle donne in età fertile, nei giorni immediatamente precedenti la mestruazione, oppure nel corso dell’ovulazione (3).

Le cause si possono fondamentalmente raggruppare in 5 grandi categorie (2):

  • Complicanze in gravidanza (talvolta misconosciuta, cioè di cui la donna non è ancora consapevole): comprende l’aborto, la gravidanza extra-uterina, la malattia trofoblastica gestazionale;
  • Cause disfunzionali: cicli anovulatori, sindrome dell’ovaio policistico, meno-metrorragie;
  • Patologie organiche benigne: fibromi uterini, polipi uterini, adenomiosi, endometriosi, infezioni genitali;
  • Patologie organiche maligne: tumore dell’endometrio, della cervice, della vagina, sarcomi;
  • Cause generali sistemiche: malattie della coagulazione, leucemie, ipotiroidismo, insufficienza epatica e renale.

La diagnosi dello spotting

Nonostante nella maggior parte dei casi si tratti di un fenomeno innocuo, lo spotting intermestruale non va mai sottovalutato. È dunque sempre fondamentale rivolgersi al ginecologo di fiducia (3).

Dopo una visita ginecologica accurata, se il medico lo ritiene necessario, alla paziente verranno prescritti esami specifici, come (3):

  • analisi del sangue;
  • ecografia trans vaginale;
  • pap test;
  • colposcopia con eventuale biopsia del collo uterino;
  • ecografia pelvica.

Spotting e contraccezione, quale relazione

Alcune donne che fanno uso della pillola contraccettiva, dell’anello vaginale, del cerotto o della spirale lamentano spotting nei primissimi mesi d’assunzione. Negli stadi iniziali della terapia, è ritenuto pressoché normale che nella donna possano verificarsi questi episodi, poiché l’organismo deve adeguarsi alla modulazione di estrogeni e progestinici.

Tuttavia, quando le perdite uterine persistono per alcuni mesi, sarebbe opportuno rivolgersi al medico di fiducia, perché, probabilmente, il dosaggio di ormoni non è adatto all’organismo. Infatti, lo spotting si manifesta quando il dosaggio estro progestinico della pillola risulta troppo basso, per cui l’organismo interpreta il basso livello ormonale come il momento per mestruare (talvolta lo spotting risulta molto abbondante, tanto da confondersi con una pseudo mestruazione): la correzione della terapia estrogenica provvederà a redimere la fastidiosa condizione.

Talvolta, invece, lo spotting che si protrae oltre i primissimi mesi d’assunzione del contraccettivo non dipende tanto dal dosaggio troppo basso, quanto piuttosto dalla frequenza di assunzione non regolare dello stesso: molte donne che assumono la pillola si dimenticano di prenderne una (o addirittura più di una), aumentando il rischio di spotting e – soprattutto – di gravidanza inattesa.

Per quanto riguarda invece la spirale, si stima che circa il 10-15 % delle donne che ne fa uso soffra di spotting, dovuto principalmente a un inserimento scorretto: la spirale dev’essere inserita profondamente nell’utero da un ginecologo esperto, poiché, quando introdotta male, potrebbe facilmente dar luogo a delle perdite o dolore durante i rapporti e diminuire l’effetto contraccettivo.

Cosa fare e quando allarmarsi

È bene sapere, quindi, che in realtà le perdite di sangue fuori dal ciclo sono normali se si prende la pillola, ma si verificano perché l’organismo si sta adeguando all’assunzione del nuovo farmaco e necessita di assestare tutti gli equilibri in base al dosaggio ormonale previsto.

Per tale motivo, se nei primi mesi in cui si utilizza un’anticoncezionale ormonale orale si presenta spotting intermestruale, non vi è alcun motivo di agitarsi (5).

Se le perdite di sangue fuori dal ciclo continuano però a manifestarsi anche dopo tre-quattro mesi dalla prima assunzione della pillola, è opportuno rivolgersi al proprio ginecologo o medico di base, poiché in tal caso potrebbe esserci qualche problema. La più comune causa di spotting intermestruale con la pillola, come abbiamo visto, è il dosaggio ormonale sbagliato, che si presenta frequentemente quando si assumono le pillole light di ultima generazione, a basse dosi di estrogeno e progestinico.

Inoltre, è bene consultare il proprio medico anche se le perdite causano dolore, fastidio durante i rapporti sessuali o sanguinamenti prolungati, poiché in questo caso potrebbero essere presenti delle patologie ben precise come infezioni, clamidia, cisti ovariche, polipi endometriali, fino ad arrivare a malattie più importanti, quali cancro alla cervice e al collo dell’utero.

Ad ogni modo, è opportuno aspettare i primi tre mesi dall’inizio dell’assunzione del farmaco contraccettivo per verificare se lo spotting intermestruale sparisce e la pillola scelta è quella giusta, poiché in caso contrario, è possibile sostituirla con un’altra dal diverso dosaggio ormonale (5).

Fonti

[1] Nurse24.it: Spotting: cos’è e come riconoscerlo
[2] The Wom Healthy: Perdite di sangue e spotting: cause, pericoli e rimedi
[3] pazienti.it: Spotting: Cos’è, Cause, Terapia
[4] myPersonalTrainer: Spotting
[5] Farmacia Italia: Spotting intermestruale: è normale se si prende la pillola?