Molti studi hanno descritto le caratteristiche dell’emicrania correlata al ciclo mestruale, ma c’è una mancanza di conoscenza in merito alle caratteristiche dell’emicrania nelle donne che assumono contraccettivi ormonali combinati (CHC).

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L’emicrania da stop o “astinenza ormonale”, infatti, potrebbe differire da quella del ciclo naturale. Alcune comorbidità ginecologiche, come dismenorrea ed endometriosi, ma anche la depressione o una predisposizione familiare, potrebbero influire sul decorso dell’emicrania. Una migliore comprensione delle caratteristiche dell’emicrania collegate a particolari situazioni ormonali potrebbe portare a una migliore risposta alla terapia.

Per questo motivo è stato effettuato uno studio scientifico che, intervistando telefonicamente donne che prendono la pillola e che riferiscono di soffrire di emicrania da sospensione, ha raccolto informazioni su frequenza, intensità, fattori scatenanti, sintomi, utilizzo di farmaci antidolorifici, storia ginecologica e comorbidità.

Introduzione

L’utilizzo della pillola combinata, può scatenare degli episodi emicranici, o peggiorare un quadro clinico già caratterizzato da questi episodi. Un fattore scatenante tipico è il periodo di sospensione mensile della pillola che corrisponde anche al periodo in cui avviene la mestruazione da sospensione.

Ad oggi c’è ancora poca conoscenza delle caratteristiche dell’emicrania di donne che fanno uso di contraccettivi rispetto alle donne che non ne fanno uso.

La presenza di comorbidità ginecologiche (dismenorrea, endometriosi ecc…) può influenzare o modificare le caratteristiche dell’emicrania. Basta pensare che la dismenorrea ha una prevalenza di circa il 20% e potrebbe essere associata a endometriosi e dolore pelvico cronico. Un’altra ben nota comorbidità tra emicrania e il potenziale evento avverso nelle donne che fanno uso di COC (contraccettivi orali combinati) è la depressione.

Tuttavia, uno studio recente ha dimostrato che negli utilizzatori di COC, gli attacchi di emicrania in relazione al sanguinamento, si verificano più frequentemente dal giorno precedente al quarto giorno di ciclo mestruale. Mentre l’astinenza da estrogeni svolge un ruolo nella fisiopatologia degli episodi emicranici, è stato dimostrato che l’uso continuo di progestinici può esercitare un impatto positivo sul ciclo mestruale e sulle emicranie non mestruali.

Questo studio è stato condotto per identificare le caratteristiche dell’emicrania nelle donne che usano COC e per confrontare queste caratteristiche tra le donne che soffrivano già prima di emicrania.

Inoltre, si è valutata la presenza di comorbidità come dismenorrea, endometriosi e depressione, nonché sull’esordio dell’emicrania, sulla storia familiare e l’età al menarca. Utilizzando un diario, è stato possibile confrontare tra i due gruppi:

  • la frequenza,
  • l’intensità del dolore.
  • l’utilizzo di antidolorifici nelle 3 settimane di assunzione della pillola.

Metodologia

Questo studio è stato condotto presso la Clinica per Endocrinologia riproduttiva, Ospedale universitario di Zurigo, dove uno degli autori gestisce una clinica specializzata nella cura dell’emicrania.

Sono stati raccolti i dati da novembre 2017 a maggio 2019. Le donne sono state contattate telefonicamente per spiegare il progetto e per valutarne l’idoneità.

Le donne incluse avevano queste caratteristiche:

  • donne in premenopausa di età compresa tra 18 e 50 anni, con storia di emicrania correlata al ciclo mestruale,
  • donne che utilizzavano un COC qualsiasi con un periodo di sospensione di 7 giorni.

Sulle donne incluse nello studio, sono state raccolte diverse informazioni:

  • età di insorgenza,
  • frequenza,
  • gravità degli episodi emicranici (usufruendo di una scala di valutazione numerica da 1 a 10),
  • durata e localizzazione del mal di testa,
  • sintomi associati,
  • storia familiare,
  • uso di farmaci antinfiammatori.

Inoltre, abbiamo esplorato le comorbidità con particolare attenzione alla depressione, dismenorrea, endometriosi e altre condizioni di dolore cronico.

A tutte le donne è stato chiesto di compilare un diario del mal di testa per tre cicli in cui assumevano COC (84 giorni) per documentare i giorni di emicrania, l’intensità del dolore, la quantità di farmaci antidolorifici utilizzati durante gli episodi e l’uso della pillola. È stato utilizzato un punteggio del dolore semplice da 0 a 3: 0 = assenza del dolore, 1 = dolore lieve, 2 = moderato e 3 = dolore intenso.

Sono stati analizzati i dati per il gruppo 1 (che avevano emicrania già prima dell’assunzione di COC) e gruppo 2 (che hanno iniziato a soffrire di emicrania a partire dall’assunzione di COC).

Risultati

Tra le 69 pazienti sottoposte a screening, solo 48 erano adatte allo studio e sono state quindi intervistate. Su 39 donne che hanno accettato di compilare il diario, 28 hanno raccolto i dati per tutti e tre i cicli osservati.

Il numero medio di giorni di emicrania per ciclo era 4,2 (± 2,7). Circa il 50% di queste emicranie si sono verificate durante l’intervallo di stop della pillola.

La frequenza dell’emicrania era significativamente più alta nelle donne che soffriva di emicrania già prima di assumere la pillola (5,0 ± 3,1) (n = 22) rispetto alle donne con insorgenza di emicrania dopo aver iniziato l’assunzione della pillola (3,5 ± 2,1) (n = 26).

Gli attacchi legati al ciclo mestruale sono stati descritti come più dolorosi (57,5%), soprattutto nelle donne con insorgenza di emicrania prima dell’uso di CHC (72%).

Le comorbilità erano rare, ad eccezione della dismenorrea. La maggior parte degli attacchi di emicrania nelle pazienti che assumevano la pillola si verificavano durante il periodo di sospensione.

In maniera del tutto simile al ciclo naturale, l’emicrania da sospensione ormonale è molto intensa e la risposta agli antinfiammatori non è sempre buona, specialmente nelle donne che soffrivano di emicrania già prima di assumere la pillola.

Fonti

Merki-Feld GS et al., Clinical features of migraine with onset prior to or during start of combined hormonal contraception: a prospective cohort study