La pillola è disponibile nel mondo occidentale da ormai più di 50 anni e tanta esperienza è stata fatta sulle modalità d’uso, le controindicazioni e gli effetti indesiderati. Eppure, rimane controversa la sua eventuale influenza sul desiderio sessuale.

Perché? Cosa dicono le ultime evidenze scientifiche? Facciamo un po’ di chiarezza.

Quanti contraccettivi esistono?

Attualmente, esistono 20 diversi metodi contraccettivi approvati dalla FDA (Food and Drug Administration), di cui 10 sono ormonali (8 reversibili e 2 metodi di emergenza). Il meccanismo d’azione dei contraccettivi ormonali dipende dalla composizione ormonale e dalla via di somministrazione.

Per quanto riguarda i contraccettivi orali combinati (COC), hanno molteplici meccanismi d’azione grazie alla doppia componente estrogenica e progestinica e si riassumono in:

  1. soppressione della secrezione della gonadotropina ipofisaria e degli ormoni correlati (che porta all’inibizione dell’ovulazione)
  2. aumento della viscosità del muco cervicale (che contrasta lo spostamento degli spermatozoi).

Quali fattori incidono sulla funzionalità sessuale

Per parlare degli effetti sulla funzione sessuale, dobbiamo definire prima di tutto il concetto di disfunzione sessuale.

Secondo il DSM-5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, quinta edizione), le disfunzioni sessuali sono caratterizzate da un disturbo clinicamente significativo nella capacità di una persona di rispondere sessualmente o di sperimentare la sessualità.

Si definisce invece “salute sessuale” uno stato di salute fisica, emotiva e di benessere mentale e sociale legato alla sessualità. A tal proposito, anche numerosi studi hanno mostrato una forte associazione positiva tra funzione sessuale e qualità di vita correlata alla salute.

Detto questo, si può dedurre che la funzionalità sessuale femminile è complessa e multifattoriale ed è influenzata da:

  • fattori biologici: includono cambiamenti ormonali che influiscono sulla libido oppure i problemi medico/anatomici possono incidere sulla risposta sessuale;
  • fattori psicologici: includono sintomi dell’umore, come depressione o ansia. Alcuni esempi di fattori interpersonali comprendono la soddisfazione generale nella relazione della donna con il suo partner, che è strettamente legata alla soddisfazione sessuale generale, nonché alla qualità della comunicazione nella relazione.
  • fattori ambientali: includono gli atteggiamenti della donna nei confronti della menopausa e dell’invecchiamento, nonché valori religiosi, culturali e altri valori sociali riguardanti il sesso.

Attualmente esistono quattro tipi di disfunzione sessuale femminile:

  1. disturbo dell’orgasmo femminile,
  2. disturbo dell’interesse/eccitazione sessuale femminile,
  3. disturbo del dolore/penetrazione,
  4. disfunzione sessuale indotta da sostanze/farmaci.

Cosa ci dice una recente Review

Ma quindi che correlazione c’è tra calo del desiderio e pillola? Vi diciamo subito che i risultati ottenuti dagli studi effettuati in passato non hanno portato alla luce risposte assolute.

Tuttavia, una recente ricerca, che ha preso in esame 64 articoli pubblicati tra il 2000 e il 2019, ha avuto come obiettivo proprio quello di fornire una raccolta dei dati esistenti sulla relazione tra la funzionalità sessuale e i contraccettivi ormonali.

Nello specifico, è stata valutata l’influenza dell’uso di contraccettivi ormonali in donne in età fertile sulla funzionalità sessuale femminile. Inoltre, lo studio ha esaminato le differenze a seconda della composizione ormonale, del contraccettivo e ovviamente del meccanismo d’azione.

È emerso che i contraccettivi ormonali sono responsabili di una diminuzione degli androgeni circolanti nonché di una diminuzione dei livelli di estradiolo e progesterone e dell’inibizione del funzionamento dell’ossitocina.

La diminuzione dei livelli di androgeni circolanti con contraccettivo ormonale combinato orale e i suoi effetti negativi sulla vita sessuale si verificano attraverso due meccanismi:

  1. Aumento della globulina legante gli ormoni sessuali (SHBG) e diminuzione del testosterone libero
  2. Soppressione della produzione androgenica a livello ovarico

Questo effetto antiandrogeno può essere amplificato con contraccettivo orale contenente un progestinico antiandrogeno. Pertanto, tutti i contraccettivi orali combinati sono antiandrogeni, sebbene alcune formulazioni, a seconda del progestinico specifico, lo siano più di altri. Basta pensare che anche il cerotto e l’anello vaginale sono più antiandrogeni della pillola.

Per quanto riguarda l’ossitocina, invece, è probabile che il suo funzionamento sia alterato dalla variazione nei livelli periferici di estradiolo e progesterone.

Sebbene alcune prove dimostrino che il testosterone ha un ruolo nella funzione sessuale per le donne, queste conclusioni derivano principalmente da studi che coinvolgono donne in post-menopausa che riferiscono rapporti sessuali disfunzionali.

È stato infatti stabilito che il desiderio sessuale, l’autoerotismo e le fantasie sessuali nelle donne dipendono dai livelli di androgeni. Tuttavia, la rilevanza dei cambiamenti nei livelli di androgeni per la singola donna non è chiara e alcune donne potrebbero essere più sensibili di altre all’alterazione del livello di androgeni.

In ogni caso, gli effetti di altre forme di contraccezione ormonale sul desiderio sessuale non sono stati studiati in modo completo.

Quali gli effetti indesiderati associati?

La riduzione della libido sperimentata da alcune donne che usano metodi contraccettivi può costituire una barriera al loro uso e ciò potrebbe implicare un aumento della vulnerabilità della donna a una gravidanza non intenzionale.

Di conseguenza, è importante tenere a mente che i contraccettivi ormonali potrebbero avere effetti indesiderati associati come:

  • secchezza vaginale,
  • diminuzione della lubrificazione,
  • sintomi del pavimento pelvico (dispareunia, incontinenza urinaria, vestibolodinia e cistite interstiziale).

Ma non solo. I contraccettivi orali combinati sono stati associati anche a cambiamenti anatomici a lungo e a breve termine, come vulvovaginite atrofica e diminuzione dello spessore delle piccole labbra e dell’area dell’introito vaginale.

Infine, sono stati descritti degli effetti negativi anche su alcune aree della sessualità femminile, come ad esempio: diminuzione desiderio sessuale, frequenza del rapporto, eccitazione, piacere, orgasmo e fantasie sessuali.

È importante sapere, infatti, che diversi studi scientifici hanno dimostrato che il desiderio e la frequenza dei rapporti sessuali aumentano naturalmente intorno all’ovulazione e prima delle mestruazioni. Al contrario, con i contraccettivi che inibiscono l’ovulazione, può succedere che venga attenuato questo effetto, con il corrispondente impatto negativo sulla libido.

Inoltre, maggiore è il tempo di utilizzo dei contraccettivi, più è giovane la donna che li assume e maggiore sarà il rischio di vestibolodinia, con il conseguente impatto negativo sulla funzione sessuale femminile.

Conclusioni

Le prove esistenti di un’associazione tra disfunzione sessuale e contraccezione sono incoerenti e sono necessarie ulteriori ricerche.

L’effetto dei contraccettivi sulla funzionalità sessuale, in particolare l’impatto sulla libido, non è stato dunque ben studiato. La mancanza di coerenza nei risultati mette in evidenza la natura complessa e multifattoriale della funzione sessuale femminile e si concentra sulla necessità di un approccio globale per una corretta comprensione.

I medici, e nello specifico i ginecologi, sono consapevoli che i contraccettivi ormonali possono avere effetti negativi sulla sessualità femminile. É quindi sempre consigliabile rivolgersi al proprio specialista di fiducia che saprà consigliare il miglior contraccettivo e valutare al meglio ogni possibile effetto sull’umore e/o sulla libido.

Fonti

[1] Casado-Espada, Nerea M et al., Hormonal Contraceptives, Female Sexual Dysfunction, and Managing Strategies: A Review, Journal of clinical medicine vol. 8,6 908. 25 Jun. 2019