La gravidanza è un momento di grande attesa, ma a volte anche di preoccupazioni e ansia.

Le preoccupazioni più frequenti riguardano sempre la salute del bambino, per questo è importante conoscere tutte le opzioni disponibili per ottenere dettagli sulla sua condizione.

A tal proposito, i test prenatali, sia di screening che diagnostici, possono fornire preziose informazioni sulla salute del bimbo. In questo articolo cerchiamo proprio di darvi una panoramica su questo argomento, indicando gli esami che generalmente vengono prescritti per ogni trimestre, buona lettura!

Test prenatali, perché e quali effettuare

Nella popolazione generale, la probabilità di avere un bambino con un problema presente alla nascita (congenito) è pari a circa il 3%; nell’1% dei casi si tratta di anomalie che riguardano i cromosomi o il DNA, negli altri casi di malformazioni congenite (ad esempio del cuore o dei reni) o di altre malattie (ad esempio, malattie infettive o enzimopatie) (1).

Rispetto a qualche anno fa, la diagnosi prenatale sta cambiando ed è diventato complesso eseguire il counselling di informazione alle coppie durante la gravidanza. È, infatti, aumentato il panorama degli esami di diagnosi prenatale non invasiva, grazie al ricorso sempre più frequente agli esami del DNA fetale, mentre sta diminuendo il ricorso agli esami invasivi (2).

Gli esami del primo trimestre

Non appena il test di gravidanza risulta positivo si mette in moto la macchina degli esami e dei controlli per la mamma e il nascituro.

L’esame che quasi tutte le donne all’inizio di una gravidanza decidono di fare, o si vedono prescrivere dal ginecologo, è proprio il dosaggio delle beta HCG chiamate comunemente beta. Tuttavia, è doveroso ricordare che non si tratta di un esame obbligatorio e spesso, se la gravidanza è fisiologica, è sufficiente effettuare un test di gravidanza positivo (6).

Il primo appuntamento con il ginecologo o l’ostetrica dovrebbe, invece, avvenire entro le 10 settimane per avere il tempo di pianificare nel modo migliore l’assistenza alla gravidanza (3,4).

Solitamente tra gli esami da effettuare vengono consigliati:

  • azotemia e creatinemia (per valutare il funzionamento dei reni);
  • bilirubina, transaminasi, fosfatasi alcalina, prove di coagulo e quadro sieroproteico (per valutare il funzionamento del fegato e il processo di coagulazione del sangue);
  • esame emocromocitometrico, sideremia e ferritina (per rilevare eventuali anemie);
  • glicemia (per rilevare un eventuale diabete);
  • gruppo sanguigno e fattore Rh (fondamentale per prevedere eventuali incompatibilità materno-fetali). Se avete fattore RH negativo, vi verrà richiesto di ripeterlo tutti i mesi per determinare la compatibilità sanguigna tra madre e figlio. Se il figlio è fattore positivo si dovrà fare un’immunizzazione dopo il parto.
  • rubeo test (per vedere se la futura mamma è immunizzata contro la rosolia, malattia dannosa per il feto);
  • toxotest (per vedere se esiste immunizzazione contro la toxoplasmosi, altra malattia dannosa per il feto);
  • reazione di Wasserman (per escludere il contagio da sifilide);
  • ricerca dell’HbSAg e HCVab (per scoprire se si è portatrici sane di epatite B e C);
  • ricerca degli anticorpi anti HIV (per scoprire se si è sieropositivi al virus dell’Aids);
  • esame delle urine (da ripetere ogni trimestre per verificare l’eventuale presenza di infezioni delle vie urinarie);
  • il pap test, se non è stato effettuato da almeno tre anni.

Inoltre, sono offerte informazioni sulle diverse possibilità di diagnosi prenatale di diverse malformazioni congenite – fra 11 settimane + 0 giorni e 13 settimane + 6 giorni (4), tra cui:

  • analisi del sangue ed ecografia con traslucenza nucale (test combinato) fra 15 settimane + 0 giorni e 20 settimane + 0 giorni: analisi del sangue (ad esempio: triplo test);
  • villocentesi e amniocentesi;
  • DNA fetale che attraverso le cellule del feto circolanti nel sangue materno permette di individuare possibili malattie cromosomiche del nascituro;
  • si inizia a parlare dell’ecografia da effettuare nel secondo trimestre per rilevare eventuali anomalie del feto.

Gli esami del secondo trimestre

Nel secondo trimestre, invece, il medico o l’ostetrica verificano con la futura mamma il piano di assistenza ed eventualmente propongono le modifiche necessarie (4):

  • se gli esami del sangue mostrano che il livello di emoglobina è inferiore a 10,5 g/100 ml, può essere indicata una terapia;
  • viene misurata la pressione arteriosa;
  • a partire da 24 settimane+0 giorni viene misurata la distanza fondo uterino-sinfisi pubica per la verifica dell’accrescimento fetale;
  • se non si è immuni, è riproposto un esame del sangue per rosolia e toxoplasmosi;
  • se si appartiene a un gruppo a rischio per il diabete, viene prescritta la curva da carico di glucosio;
  • viene effettuata la cosiddetta morfologica per la diagnosi di eventuali anomalie del feto, da eseguire fra 19 settimane + 0 giorni e 21 settimane + 0 giorni.

Gli esami del terzo trimestre

Negli ultimi tre mesi di gravidanza, in genere, vengono proposti:

  • esami del sangue per toxoplasmosi (se non si è immuni) e altre malattie infettive (epatite B, sifilide, HIV);
  • tampone per streptococco;
  • profilassi anti-D alle donne con fattore Rh negativo.

Sono anche offerte informazioni sui corsi di accompagnamento alla nascita a 32-33 settimane, sulle tecniche per aumentare la possibilità che un feto in presentazione podalica si giri (versione cefalica), come la moxibustione o le manovre esterne.

Intorno alle 34 settimane, invece:

  • si inizia a parlare del parto, del travaglio e delle opportunità a disposizione ella donna per affrontare il dolore;
  • si pianificano i contatti con l’ospedale in cui si è scelto di partorire;
  • si ricevono informazioni sull’assistenza a 40 settimane e oltre;
  • sono offerte informazioni sull’assistenza dopo il parto, sugli esami che vengono proposti subito dopo la nascita, sull’allattamento al seno e sulla cura del neonato.

Infine, a 36 settimane, si verifica che il feto sia in presentazione cefalica. Tuttavia, se è ancora in presentazione podalica vengono fornite informazioni sulla possibilità di effettuare le manovre ostetriche esterne per farlo girare.

Quali sono i costi?

Se vi state chiedendo se tutti questi esami sono a pagamenti o meno, niente paura, il Ministero della Salute ha stilato una lista con tutti gli esami gratuiti in gravidanza.

Fonti

[1] ISSalute: Diagnosi prenatale
[2] Humanitas: Diagnosi prenatale: quali esami fare nel primo trimestre?
[3] Informa Famiglie e Bambini: Visite ed esami in gravidanza
[4] salute.gov.it: L’agenda della gravidanza
[5] Qui Mamme: Ginnastica in gravidanza: 10 errori da evitare
[6] PianetaMamma: Calendario degli esami da fare in gravidanza