Fai attività fisica almeno due volte a settimana e conduci uno stile di vita salutare? Eppure, i rotolini sulla pancia e la cellulite sui fianchi non se ne vanno. La colpa potrebbe essere di alcuni ormoni che lavorano male. (1)

La parola ormone (che deriva dal verbo greco ormao, che significa mettere in movimento) rispecchia bene il ruolo di questi messaggeri chimici, che inviano segnali da una cellula all’altra. Sono loro, per esempio, a regolare l’appetito, il senso di sazietà, la velocità con cui bruciamo energie.

Lavorano in equipe: sono come un’orchestra musicale: se uno o più strumenti non eseguono alla perfezione il loro compito, l’intera esecuzione lascerà a desiderare. (1)

Stress, o una temporanea insonnia, possono far calare o aumentare la quantità di ormoni prodotti, e spezzare il delicato equilibrio tra queste sostanze. In molti casi, questa mancanza di armonia si traduce in un accumulo di grasso e peso corporeo. (1)

Nel nostro articolo cercheremo di capire quali sono gli ormoni coinvolti, cosa succede quando il loro livello non è ottimale e le strategie per ritrovare l’equilibrio. 

Il cortisolo

Il cortisolo è un ormone prodotto dalle ghiandole surrenali a partire dal colesterolo, è fondamentale per sopravvivere, perché mette a disposizione l’energia nei momenti di necessità.
La sua funzione è quella di rendere il corpo pronto alla fuga nelle situazioni di pericolo: fa battere il cuore più in fretta e aumenta la pressione arteriosa per immettere più ossigeno e zuccheri nel flusso sanguigno, in modo tale che i muscoli possano utilizzarli. (2)

Inoltre, riduce la velocità con cui si bruciano calorie e induce a mangiare zuccheri per rifornirsi rapidamente di energia. Quando siamo sotto stress, il nostro corpo produce più cortisolo. Ma, dal momento che l’energia immessa nel sangue non viene utilizzata per uno sforzo fisico, l’organismo l’accumula sotto forma di grasso. (1)

I segnali di allarme sono stanchezza e mancanza di energie (soprattutto la mattina, quando ti alzi), irritabilità, attacchi di fame (in particolare il desiderio di zucchero e dolci) sono tipici quando i valori di questo ormone non sono nella norma. Accumulo di grasso alla base della nuca e sulla parte superiore del dorso. (1)

Come riequilibralo? Con tecniche per ridurre lo stress: yoga, meditazione, tai chi. Dormi: un sonno ristoratore combatte lo stress. Evita caffè, alcolici e tè: possono stimolare la produzione di cortisolo nei periodi più stressanti. (1)

Leptina e grelina

Prodotta nelle cellule di grasso, la leptina è un interruttore della fame. Il suo compito, infatti, è segnalare quando siamo sazi e regolare l’appetito. Buoni livelli di leptina aiutano a regolare l’introito calorico. Quando accumuliamo grasso, i livelli di leptina salgono, e di conseguenza il senso di fame viene a mancare.

Può succedere, però, che una dieta troppo ricca riduca la capacità del nostro organismo di rispondere agli stimoli di questo ormone. Di conseguenza, si mangia anche quando si è già sazi. Questa condizione è chiamata leptino-resistenza. Anche una sua carenza causa appetito smisurato. (3)

I segnali di allarme: aumento di peso generalizzato, distribuito su tutto il corpo. Appetito smodato, senso di fame che aumenta quando si inizia a mangiare. (3)

Come riequilibrarlo? Dormi di più: la produzione di questo ormone avviene soprattutto durante la notte. Chi soffre di insonnia ne produce di meno e ha, al contrario, alti livelli di grelina, che è l’ormone che scatena la fame. Aumenta l’apporto di pesce, carne bianca, frutta e verdura: una dieta equilibrata riequilibra questo ormone. Evita le diete troppo drastiche: stimolano la produzione di grelina e riducono quello di leptina, proprio per recuperare il peso perduto. (1)

La grelina è l’ormone che stimola l’appetito ed è noto anche come “ormone della fame”. Viene prodotto quando lo stomaco è vuoto e invia un messaggio all’ipotalamo segnando che è necessario mangiare. (4)

Normalmente, i livelli di grelina sono più alti poco prima di mangiare e si abbassano progressivamente (non di colpo) dopo aver consumato un pasto. (4)

Vogliamo ricordarvi che il senso di sazietà non arriva subito e non bisogna mangiare troppo velocemente: bisogna dare il tempo alla grelina di abbassarsi e alla leptina di alzarsi.

Gli estrogeni

Oltre a regolare il ciclo mestruale, questi ormoni donano la tipica forma femminile arrotondata e la pelle liscia e morbida. (5)

Sono prodotti dai follicoli ovarici, dal corpo luteo e dalla placenta, e in quantità minori da fegato e ghiandole surrenali. Un eccesso di ormoni estrogeni può determinare ritenzione idrica e far accumulare grasso su fianchi e cosce: «I recettori del grasso sottocutaneo, infatti, sono molto sensibili a questi ormoni, e quindi basta una piccola alterazione per modificare la distribuzione del grasso». Inoltre, può rallentare l’attività della tiroide. (5)

I segnali di allarme: accumulo di grasso su seno, fianchi e cosce. Tensione mammaria, cellulite. Pelle meno tonica e compatta. Capelli poco voluminosi. (1)

Come riequilibrarlo? aumenta l’apporto di fibre e cibi ricchi di vitamina B6, come spinaci e piselli, che riequilibrano la produzione di questo ormone. Scegli cibi biologici, privi di pesticidi e poveri di grassi: tutte sostanze che possono favorire un’eccessiva produzione di questi ormoni. Combatti la sedentarietà, che favorisce ulteriori accumuli di grasso. (1)

Il miglior modo per tenere sotto controllo la produzione di grelina è quella di evitare lunghi digiuni. Anche in questo caso dormire il giusto numero di ore aiuta: i livelli diminuiscono anche grazie a un bel sonno riposante. (4)

Ormoni tiroidei

La tiroide è una ghiandola posta alla base del collo che controlla il metabolismo, cioè la velocità con cui bruciamo le calorie. Produce, dietro stimolo dell’ormone TSH (rilasciato dall’ipofisi nel cervello) due ormoni T3 e T4. (3)

Tra le altre funzioni che svolgono, stimolano la produzione di proteine, bruciano i grassi e gli zuccheri. Se la ghiandola non funziona a dovere e produce pochi ormoni, il metabolismo rallenta e se tende ad ingrassare anche senza modificare il proprio stile di vita. (3)

I segnali di allarme: accumulo di grasso nella metà inferiore del corpo, viso e occhi gonfi al mattino, molta ritenzione idrica, immotivato aumento di peso e del colesterolo. (1)

Insulina

L’insulina è un ormone prodotto dal pancreas che svolge varie funzioni, la più importante delle quali è mantenere stabili i livelli di zucchero (glicemia) nel sangue. (1)
L’insulina trasforma lo zucchero presente nel sangue in energia a disposizione delle cellule. Funziona un po’ come una chiave, che apre le serrature delle cellule per far entrare il glucosio.

Se l’organismo non ha a disposizione sufficienti quantità di insulina, o se le cellule non rispondono adeguatamente al suo stimolo (insulino-resistenza), la glicemia si alza e si può sviluppare il diabete. (1)

I segnali di allarme: aumento di peso in tutte le parti del corpo, soprattutto sull’addome e sui fianchi.

Cosa fare? Evita o limita l’apporto di cibi ad alto indice glicemico (dolci, pane pasta, patate carote), prediligi riso, pane e pasta integrali ed evita gli alcolici. (1)

Come riconoscere uno squilibrio ormonale?

Se si sospetta uno squilibrio ormonale è fondamentale rivolgersi al medico. Se lo squilibrio è connesso alla regolazione del peso uno specialista in scienza dell’alimentazione o un endocrinologo che si occupa di metabolismo, sono le figure più indicate.

Il medico sarà in grado di raccogliere informazioni, effettuare una visita medica e indicare gli esami diagnostici necessari per confermare la presenza dello squilibrio e per poi procedere alla sua correzione. (6)

FONTI

[1] Studio polimeni.com:quando il peso non scende sono gli ormoni a farti ingrassare
[2] Sensilab.it: gli ormoni che fanno ingrassare: tienili sotto controllo
[3] Elle.com: “Non riesco a perdere peso”. Stimolare gli ormoni che aiutano a dimagrire potrebbe essere la soluzione?
[4] Gavazzeni.it:Fame-sazietà: il ruolo degli ormoni quando la dieta non basta
[5] Sensilab.it: i 7 ormoni responsabili dell’aumento di peso
[6] Metodoongaro.com: squilibrio ormonale quanto influenza l’aumento di peso