Sapevate che la musica non è sola intrattenimento, ma una vera e propria arte benefica? Chi, dopo una giornata no, non vorrebbe abbondonarsi sul divano, accendere lo stereo e afferrare le cuffiette, lasciandosi cullare dalla propria playlist preferita?

La musica stimola ricordi, dà piacere, emoziona quindi coinvolge e modifica la percezione dei momenti. Questo processo apparentemente semplice è invece frutto di complessi meccanismi all’interno del nostro cervello. (1)

Dal corpo alla mente, esperienze musicali e produttività, umore, creatività: ecco perché la musica fa così bene.

Come la musica influenza il nostro umore

Quel che non possiamo negare è che la musica ha il potere di cambiarci l’umore della giornata, all’istante.
Riesce a cambiare l’atmosfera del luogo in cui ci troviamo e riscrivere l’ambiente, anche quello spazio interno a noi stessi dove è racchiuso il nucleo più profondo della nostra identità. (2)

Fra i primi a spiegarlo è stato il neurologo Oliver Sacks, che per anni ha lavorato con malati di Alzheimer. Dei suoi pazienti, durante un’intervista sul potere della musica, raccontava: “Tutti loro, senza eccezioni, reagiscono alla musica. Specialmente quando si tratta di vecchie canzoni o canzoni che conoscevano: sembrano toccare certe corde della memoria ed emotività che altrimenti sarebbero inaccessibili per loro. (2)In un certo senso riconquistano quel periodo delle loro vite e quella identità che avevano quando hanno ascoltato quelle canzoni per la prima volta. Quel tipo di lucidità e piacere può durare anche nelle ore successive”.

A volte basta ascoltare una canzone che ci emoziona per sentirsi illuminare da dentro. È un qualcosa che sperimenta ognuno di noi. Attraverso la musica veniamo, letteralmente, trasportati in un altro spazio e un altro tempo. (2)

Quali sono le conseguenze? La nostra risposta emozionale non tarda ad arrivare. È tutto il corpo a essere travolto da questa ondata che è prima di tutto una tempesta di sensazioni fisiche che ci avvolgono e riportano a… un altro tempo, un altro luogo: spazi e anni che possono andare molto indietro, aprendo cassetti della mente a cui non si pensava più.
All’improvviso non ci troviamo più nella solita mattina di cinque minuti fa: il qui e ora sono stati spazzati via. La musica è una macchina del tempo che aiuta a ritrovare la connessione con le nostre emozioni profonde. (2)

Che influenza ha la musica su corpo e mente?

Dall’antica Grecia ai nativi americani e i popoli aborigeni, la musica accompagna la storia dell’evoluzione umana. È strumento di comunicazione e dell’espressione di sé, arte e modalità di racconto della tradizione. (3)
Da alcuni anni grazie agli studi sempre più numerosi sul cervello, i ricercatori si sono chiesti quali siano i suoi legami con le emozioni e che cosa accade nel nostro corpo quando ascoltiamo musica. (2)

L’ascolto produce piacere a livello ormonale e innesca un’esplosione di neurotrasmettitori come la dopamina, che proprio Oliver Sacks sperimentava nei suoi studi sul cervello alla fine degli anni Cinquanta.
La dopamina, uno dei neurotrasmettitori fondamentali per il nostro equilibrio, appartenente alla famiglia delle catecolammine, è coinvolta nei processi di gratificazione, nell’allattamento e in una grande quantità di aspetti della vita umana, dal sonno alla memoria, dall’attenzione all’umore.

Il sistema della ricompensa a livello cerebrale ha a che fare con le azioni viste come vantaggiose da parte dell’organismo e struttura un gruppo di strutture neurali associate a emozioni positive, piacere e motivazione. (3)
Salgono i livelli di dopamina, associata con i centri della ricompensa, si abbassano i livelli di cortisolo. Viene stimolato il rilascio di serotonina e ossitocina, ormoni collegati con le emozioni profonde, il piacere e la connessione con gli altri. Questo è l’effetto della musica. (2)

È sempre un ottimo esercizio, soprattutto come riscaldamento. Si può eseguire una leggera corsa sul posto per un minuto, fare una pausa e ripetere per altri tre minuti. L’importante è ricordarsi di piegare bene le gambe [1].

La musica come strumento terapeutico

La musicoterapia viene considerata una disciplina basata sull’uso della musica come strumento educativo e riabilitativo, un vero e proprio approccio terapeutico riabilitativo, coadiuvante e complementare in casi di particolari patologie di vario spettro. (6)

La sua essenza – una comunicazione non verbale – consente l’instaurazione di un rapporto intenso e profondo tra paziente e terapista, permettendo al primo di esprimere con un linguaggio fisico, sentimenti ed emozioni che spesso restano intrappolate e faticano a trovare una voce, necessariamente mediata attraverso il canale logico e razionale.

Consente quindi di consolidare la relazione e condurla ad un livello più profondo che arriva fin nei meandri della vita più intima, il tutto grazie al potere immateriale del suono e delle sue molteplici e suggestive evocazioni, che variano da persona a persona. (6)

Del resto, non è un segreto che liberare emozioni aiuti non poco la persona e il suo benessere fisico e psicologico. Pensate banalmente al potere liberatorio del pianto, un vero toccasana non solo per la nostra psiche ma anche per il corpo…

È il momento di munirsi di tappetino (o usare un tappeto che avete in casa) e di prendere un elastico per fitness. Sedute comodamente sul tappeto o tappetino con gambe tese, schiena dritta, prendere un elastico e fissarlo sotto ai piedi, tenendolo con entrambe le braccia piegate. Ora bisogna scendere piano, poi risalire tenendo la pancia in dentro [3].

I benefici della musicoterapia

Fin dal passato, si è riconosciuto il valore fondamentale della musica per un benessere interiore e fisico, identificato soprattutto nella capacità di rilassamento e allontanamento di stati di tensione o agitazione, e, ancora oggi, sebbene la musicoterapia non sia riconosciuta come medicina effettiva, ne viene raccomandato l’utilizzo in alcune situazioni patologiche e parafisiologiche per migliorare la condizione fisica, alleviare una sintomatologia complessa e varia, lenire i disturbi e regalare un maggiore stato di calma e benessere. (6)

Diversi studi e ricerche hanno dimostrato che la musica ha il potere di intervenire sul cervello e sulle attività dei neuroni, che vengono stimolati e spinti alla produzione di betaendorfine, gli ormoni del buonumore in grado di fungere come analgesici naturali. In particolare, dal punto di vista cerebrale la musica favorirebbe concentrazione e capacità di calcolo. (5)
Ma non solo, suoni e melodie possono essere un toccasana anche per la pressione del sangue, la circolazione, la respirazione e la digestione. (6)

La music therapy può essere un perfetto aiuto anche durante il periodo della gravidanza per favorire lo sviluppo fisico e mentale del feto e rilassare la futura mamma. (5)

L’udito del nascituro inizia svilupparsi intorno alla 27° settimana di gravidanza, pertanto a partire da quel momento può essere utile far ascoltare della musica al feto, meglio se classica: ad esempio le sonate di Chopin e Mozart sono ideali perché basate su una sequenza musicale semplice, lineare e stimolante.

In generale, è bene optare per brani musicali dal ritmo dolce e delicato, evitando quelli troppo aggressivi o concitati che potrebbero portare ad agitazione. (6)

FONTI

[1] Technogym.com: Musica e movimento: i benefici su cervello e attività fisica
[2] Donnamoderna.com: La musica influisce sulla nostra vita e sul benessere: cosa dice la scienza[
[3] Huffingtonpost.com: Gli effetti della musica sul nostro cervello, dal rilascio di dopamina al legame con il linguaggio fino ai benefici sulla salute
[4] Pisatoday.it: I benefici della musica su mente e corpo
[5] Personaltrainer.it: Musicoterapia
[6] Alfemminile.com: Cosa significa musicoterapia e in cosa consiste? Ecco caratteristiche e benefici della terapia che sfrutta il linguaggio musicale non verbale!