Love is in in the air… Oggi è la giornata che celebra l’amore e sentite le farfalle nello stomaco? Quello che provate non è soltanto amore, ma il frutto di una serie di sostanze neurochimiche che il corpo produce quando si trova in determinate situazioni.

Quando ci innamoriamo, infatti, il nostro corpo viene colpito da una tempesta chimica, che varia a seconda delle fasi dell’innamoramento che sitiamo vivendo.

Sono dodici le aree del cervello che si attivano quando ci innamoriamo: siamo soliti credere, quindi, di essere noi a controllare questo genere di eventi, mentre in realtà è il nostro cervello che ci induce a innamorarci. (1)

Secondo uno studio condotto dalla Rutgers Univervisity, le fasi principali dell’innamoramento sono tre: desiderio, attrazione e innamoramento. (2)

Ognuna di queste fasi è guidata da ormoni diversi che vengono prodotti dal corpo.

Prima fase: il desiderio

È la fase che da inizio all’innamoramento. Gli ormoni che entrano in gioco in questa fase sono gli estrogeni e il testosterone.

Quest’ultimi si attivano subito dopo la fase della pubertà, sia negli uomini che nelle donne e creano il desiderio sessuale, per poi ridurre la propria attività nelle fasi successive.

Gli estrogeni e il testosterone stimolano i centri celebrali che sono in grado di tradurre una fantasia o un desiderio erotico in una risposta anche fisica. Senzi il desiderio di guardarci intorno non potremmo provare attrazione per il prossimo. (3)

Seconda fase: l’attrazione

È la fase in cui si supera il desiderio e ci si innamora dell’altra persona. Sono tre gli ormoni che entrano in gioco: l’adrenalina, la dopamina e la serotonina.

Per il corpo la fase di innamoramento viene vista come uno stress e, in risposta a questo produce adrenalina che provoca sudorazione, aumento del battito cardiaco e scarsa salivazione.

Durante questa fase, invece, la dopamina produce degli effetti che vengono spesso paragonati a quelli prodotti da alcune droghe sul corpo. È, infatti, grazie alla dopamina che le persone innamorate ritrovano le energie e sentono meno il bisogno di dormire e mangiare.

Il rilascio di dopamina è a sua volta stimolata dalla produzione di feniletialmina, un ormone dalle proprietà eccitanti, che può provocare effetti come battiti cardiaci accelerati, stato di eccitazione, leggera vertigine e sudorazione delle mani.

Possiamo quindi affermare che le famose farfalle nello stomaco, nonché questo senso di scombussolamento dell’innamorato, sono causate proprio dalla feniletialmina. La salivazione azzerata è invece causata dalla produzione di cortisolo, l’ormone prodotto dal corpo in situazioni di stress.

Infine, è grazie alla produzione di serotonina, il famoso ormone del buonumore, che gli innamorati tendono a essere più allegri, svegliarsi di buon umore e avere la testa tra le nuvole. (3)

Terza ed ultima fase: attaccamento

La fase dell’innamoramento è piuttosto breve, può durare al massimo qualche mese. La fase più duratura è invece la terza, quella dell’attaccamento. Quest’ultima è la fase in cui si stabilizza il legame di una coppia, capace di durare tanto a lungo da far vivere gli innamorati insieme anche tutta la vita. Secondo alcuni studi i due principali ormoni coinvolti in questa fase sono l’ossitocina e la vasopressina. (4)

L’ossitocina è un ormone rilasciato da uomini e donne durante l’orgasmo capace di rendere l’attaccamento delle coppie più forte.

Mentre l’ossitocina agisce principalmente sulla donna, è la vasopressina a svolgere un ruolo importante nell’uomo nella fase di attaccamento. Oltre a regolarizzare la pressione, questo ormone è responsabile della soddisfazione post-orgasmica, determinando il grado di fedeltà del partner. (4)

Visto sotto questo punto di vista, l’amore può sembrare un momento stressante e negativo. Ma tutto quello che vi abbiamo spiegato, in realtà, contribuisce a far vivere agli innamorati quella sensazione di benessere e allegria.

L’amore romantico sarà sempre regolato e governato dalle attività neurochimiche del nostro cervello, ma siamo più che certi che ne valga la pena!

Ossitocina: il neurormone dell’amore e della felicità

Tutto quello che ci accade di emotivo, affettivo o sessuale si fonda sulla realtà del nostro corpo e dei miliardi di molecole che lo compongono, che si modificano continuamente in rapporto alla situazione esistenziale e ambientale che ci circonda. (5)

Coccole, baci, abbracci permettono di fare il pieno di ossitocina, un neurormone che regala una scarica di benessere e tanto buonumore.

L’ossitocina viene sintetizzata dal cervello, in particolare dall’ipotalamo e rilasciato nel sangue attraverso l’ipofisi.
La concentrazione nel sangue di ossitocina è oscillante, poiché è strettamente legata a particolari fasi e situazioni della vita.

Per esempio, la sua produzione aumenta fisiologicamente durante il travaglio (stimola le contrazioni dell’utero che favoriscono il parto), durante l’allattamento e l’orgasmo (è anche l’ormone che provoca l’eccitazione sessuale dei genitali femminili e l’erezione maschile) e quando si è innamorate.

Come per gli altri ormoni del buonumore, a determinare possibili carenze di ossitocina ci sono lo stress, l’ansia e la depressione. Ma questo neurotrasmettitore è molto sensibile ai contatti umani e agli stimoli sensoriali visivi, tattili e soprattutto, olfattivi che, in difetto, ne deprimono la secrezione.

Per stimolarla, quindi, è importante coltivare le proprie relazioni intime tramite comportamenti – abbracci, coccole – o parole affettuose, così come è utile fare attività creative e di volontariato o comunque orientate al bene altrui. (5)

Quali cibi stimolano l’ossitocina?

Per stimolare l’ossitocina può essere d’aiuto portare in tavola i cibi che favoriscono la produzione degli ormoni della sessualità e il desiderio sessuale.

Sì ai grassi “buoni” e agli antiossidanti. Gli acidi grassi essenziali grazie alla loro azione antinfiammatoria mantengono in salute i neuroni coinvolti nella sua produzione. Ne sono buone fonti il pesce azzurro, la frutta secca e i semi (di girasole, di zucca, di lino, di sesamo).

Gli antiossidanti, presenti in abbondanza nella frutta e nella verdura di stagione, invece, contrastano lo stress ossidativo delle cellule e le mantengono giovani e in salute. (6)

Non solo attraverso l’alimentazione. L’ossitocina può essere stimolata anche attraverso massaggi, la meditazione, lo yoga e la danza. Infatti, l’ormone dell’amore viene rilasciato in tutte quelle attività che riescono a donarci rilassatezza. La pressione arteriosa diminuisce e i sentimenti si sbloccano.

FONTI

[1]L’amore è una questione di chimica: a San Valentino regala ossitocina
[2]Cosa succede quando ci innamoriamo
[3] Ossitocina: l’ormone dell’amore e della felicità
[4] Tra di noi c’è chimica: perchè la passione iniziale si trasforma in stabilità
[5] Cosa mangiare per stimolare l’ossitocina?