Stanca di cambiare continuamente assorbenti e tamponi interni? Ora c’è un’alternativa che oltre ad essere ecologica è anche economica: la coppetta mestruale.
Per chi non la conosce, non stiamo parlando di un nuovo slip con sempre meno stoffa, ma di un piccolo imbuto in silicone medicale che si applica come un assorbente interno.

Dall’origine alla diffusione

Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, la coppetta in lattice è stata inventata addirittura nel 1937, negli Stati Uniti, da Leona Chalmers.
La sua diffusione si blocco però molto presto, durante la Seconda Guerra Mondiale infatti l’azienda produttrice non aveva a disposizione lattice a sufficienza per continuare a realizzarla.
Fu solo negli anni Cinquanta che Leona Chalmers migliorò il progetto e brevettò un nuovo modello di coppetta mestruale, chiamata Tassette. Anche questa versione, prodotta negli Stati Uniti fino al 1963, non fu però molto fortunata. Solo successivamente, negli anni ’70, in Finlandia e negli Usa iniziò una piccola produzione di coppette mestruali “usa-e-getta”, che negli anni ’80 si è evoluta nella coppetta mestruale The Keeper, realizzata in lattice e ancora in vendita oggi.
La svolta decisiva nell’utilizzo di questo dispositivo arriva però solo nel XXI secolo, quando viene introdotto un nuovo materiale: il silicone ad uso medico [2].

Come scegliere la coppetta giusta

Ogni donna è diversa, così come il corpo e le esigenze, ed è per questo che esistono due diversi tipi di coppetta mestruale [3]:

  1. Coppetta riutilizzabile a forma di campana: può durare fino a 10 anni, è di silicone medico o TPE, è lunga circa 5cm escluso l’estrattore ed è di norma diffusa in due misure. Tende a posizionarsi correttamente da sola una volta inserita e non necessita di essere collocata a contatto con la cervice uterina.
  2. Coppetta usa-e-getta e mono-uso: è molto simile al diaframma contraccettivo e ha un diametro di 7,5cm circa. Dopo aver appiattito il bordo, va inserita a metà del tratto vaginale e spinta vicino alla cervice uterina, dove la particolare conformazione interna del corpo femminile la tiene in posizione.

Come capire qual è la migliore per il nostro corpo? Sicuramente la prima cosa da fare è rivolgersi al ginecologo, che prenderà in considerazione diversi fattori [1]:

  • Età
  • Lunghezza della cervice
  • Intensità del flusso
  • Capacità della coppetta
  • Forza dei muscoli del pavimento pelvico
  • Se è avvenuto un parto naturale

Generalmente, comunque, le coppette più piccole sono raccomandate alle donne under 30, mentre quelle più grandi alle over 30, che possono aver già partorito e potrebbero avere un ciclo più abbondante.

Inserimento, rimozione e pulizia

Hai deciso di provare la coppetta ma non sai come si inserisce? Niente paura, se sei abituata ad utilizzare tamponi interni non dovresti riscontrare particolari difficoltà.
Bisogna però specificare che l’utilizzo della coppetta mestruale deve avvenire con calma e gradualità, dopo aver imparato a conoscere il proprio corpo.
Generalmente la lubrificazione data dal fluido mestruale dovrebbe essere sufficiente, ma in caso di necessità si può utilizzare del lubrificante o dell’acqua fredda per facilitare l’inserimento.
Per inserire la coppetta ci sono tre diversi metodi [3]:

  • Chiusura a C: avvicina le labbra della coppetta fino a formare una linea e poi chiudi verso il centro le due estremità fino a ottenere una C.
  • Chiusura a tulipano: poggia il dito su una delle estremità e spingi il labbro della coppetta verso l’interno finché il diametro non diventerà molto piccolo.
  • Chiusura a 7: avvicina le labbra della coppetta fino a formare una linea e abbassa un solo lato formando un triangolo con la punta verso il basso.

applicazione della coppetta mestruale

Se è stata inserita correttamente, la sua presenza non si dovrebbe avvertire e tutte le attività quotidiane possono essere svolte senza problemi.

Tempi di utilizzo e pulizia

La coppetta può essere indossata fino a 6/12ore, anche di notte ]1]. Per estrarla basterà accovacciarsi e spingere leggermente verso il basso con i muscoli pelvici. Una volta afferrato il gambo, sarà necessario tirarlo muovendo la coppetta verso destra e sinistra per eliminare l’effetto sottovuoto.

Parlando di igiene, invece, vi stupirete di quanto sarà semplice pulirla. Iniziamo con il dire che andrà sterilizzata al primo utilizzo e all’ultimo, prima di riporla, immergendola in acqua bollente per 5 minuti. È invece sconsigliato l’utilizzo del sapone che potrebbe provocare irritazioni [2].
E se volete mantenere una massima pulizia potete sterilizzarla anche tra un cambio e l’altro o tenere a disposizione delle coppette di scorta.

Benefici e svantaggi nell’utilizzo della coppetta

Ma l’utilizzo della coppetta mestruale può davvero cambiare la vita di noi donne? Vediamo nel dettaglio pro e contro [4].

Benefici:

  • È ecologica ed economica
  • Libertà di movimento
  • Anallergica

Svantaggi:

  • Irritazione, soprattutto nelle prime applicazioni
  • Difficoltà nell’individuare la dimensione adatta
  • Per alcune donne la rimozione risulta difficoltosa

La sfida tra assorbenti e coppette è quindi ancora apertissima e non resta a voi che scegliere quale sia la soluzione più adatta al vostro corpo e alle vostre esigenze!

FONTI

[1] Healthline: Everything You Need to Know About Using Menstrual Cups
[2] greenMe: Coppetta mestruale: tutto quello che c’è da sapere
[3] alfemminile: Coppetta mestruale: come si usa, opinioni dei ginecologi e quale scegliere
[4] Di Lei: Non solo assorbenti: pro e contro della “coppetta mestruale”