Il folato è una vitamina B idrosolubile (anche nota come vitamina B9 e folacina) che si trova comunemente nei cibi. L’acido folico è la forma sintetica del folato che si usa nei supplementi dietetici o addizionata per l’arricchimento degli alimenti. Tale vitamina nella forma attiva è richiesta per importanti reazioni enzimatiche, incluse quelle che coinvolgono il metabolismo degli aminoacidi, la sintesi di purine e pirimidine e la metilazione del DNA.

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Una carenza di acido folico con la dieta porta ad una deficienza di folati, che si riflette in una riduzione della sintesi del DNA e della divisione cellulare. Sebbene questo avviene in tutte le cellule in divisione, ovviamente le cellule che si dividono più rapidamente sono quelle che risentono di più di questa mancanza, come ad esempio i globuli rossi, con sviluppo di anemia, le cellule del midollo osseo, con rischio di leucopenia e trombocitopenia. Particolarmente seria risulta essere la deficienza di folati durante le prime settimane di gestazione (embriogenesi). Per esempio, il tubo neurale ha grandi necessità di folato per la divisione cellulare, la sua crescita e chiusura per formare la colonna spinale e il cervello, ecco perché una deficienza può indurre difetti del tubo neurale (NTDs).

Per quel che riguarda le donne che utilizzano contraccettivi ormonali, diversi studi hanno dimostrato che si verifica un  peggioramento del metabolismo dei folati e si possono osservare quindi carenze, dello stesso, anche se è poco probabile che causino anemia in donne che fanno una dieta appropriata e che assorbono l’acido folico in maniera soddisfacente. Poiché è stato evidenziato che i livelli di folati si mantengono bassi anche dopo 3 mesi di sospensione della pillola, è consigliabile che queste donne apportino un’integrazione di acido folico, durante l’assunzione di contraccettivi e anche successivamente, soprattutto se stanno programmando una gravidanza.

Per saperne di più, leggi cosa raccomanda il Ministero della Salute.