La salute delle donne non è una variante: è una priorità.
E oggi, fortunatamente, la scienza lo sta (finalmente) riconoscendo.
Per decenni, la medicina ha adottato un modello basato quasi esclusivamente sul corpo maschile. Dalla ricerca clinica alle diagnosi, dalla risposta ai farmaci fino ai protocolli terapeutici, l’organismo femminile è stato spesso considerato una “deviazione” rispetto allo standard. Ma le donne non sono uomini con ormoni in più: hanno un sistema biologico complesso, ciclico, influenzato da fattori ormonali, ambientali e psicosociali unici.
Proprio per questo motivo oggi si parla sempre più di medicina di genere, un approccio che riconosce e valorizza le differenze tra uomini e donne nel modo in cui si ammalano, si curano e rispondono ai trattamenti.
È un cambio di paradigma che riguarda la qualità delle cure, la prevenzione più efficace, e anche la fiducia delle pazienti nei confronti del sistema sanitario. Un tema che ci tocca da vicino ogni giorno, anche quando assumiamo un farmaco, affrontiamo una visita medica o cerchiamo risposte ai segnali del nostro corpo.
In questo articolo cerchiamo di capire cos’è davvero la medicina di genere, perché è così importante per la salute femminile e a che punto siamo oggi in Italia, tra progetti innovativi, nuove tecnologie e sfide ancora aperte.
Perché oggi si parla tanto di medicina di genere?
Negli ultimi anni, il concetto di “medicina di genere” è entrato sempre più spesso nel dibattito pubblico, nelle università e nelle politiche sanitarie. Ma non si tratta di una “moda” o di un tema di nicchia: è una rivoluzione scientifica e culturale che riguarda tutte le persone, ma in particolare le donne.
Per troppo tempo, la medicina ha considerato il corpo maschile come “standard” e quello femminile come una variante. Oggi sappiamo che questa visione ha portato a sottovalutazioni, ritardi diagnostici e trattamenti meno efficaci per milioni di donne.
La medicina di genere nasce proprio per colmare questo gap, e garantire a tutte e tutti cure più personalizzate, sicure ed efficaci.
Cos’è (davvero) la medicina di genere?
La medicina di genere è un approccio trasversale che studia le differenze biologiche e socio-culturali tra uomini e donne in termini di:
• prevenzione
• diagnosi
• cura
• risposta ai farmaci
• accesso ai servizi sanitari
Non si tratta, quindi, di creare “una medicina per le donne” o “una per gli uomini”, ma di riconoscere che sesso biologico e genere sociale influenzano profondamente la salute, e che questi fattori devono essere considerati nella pratica clinica quotidiana.
Perché è così importante per la salute delle donne?
Alcuni esempi reali mostrano perché serve una medicina più attenta al genere:
• Malattie cardiovascolari: nelle donne spesso si manifestano con sintomi diversi rispetto agli uomini. Risultato? Ritardi nella diagnosi e minore accesso a trattamenti salvavita.
• Dolore cronico: le donne sono più soggette a condizioni come fibromialgia, emicrania, endometriosi. Ma spesso il loro dolore viene minimizzato o diagnosticato tardi.
• Farmaci: molti studi clinici sono stati condotti storicamente su uomini. Questo ha portato a dosi non ottimali o effetti collaterali sottovalutati nelle donne.
• Depressione e ansia: la componente ormonale femminile gioca un ruolo chiave, ma viene ancora poco considerata nei protocolli di trattamento.
A che punto siamo in Italia?
L’Italia ha fatto passi importanti, ma la strada è ancora lunga. Alcuni segnali positivi:
• Dal 2018, la medicina di genere è entrata ufficialmente nel Piano Sanitario Nazionale.
• Dal 2020, è obbligatorio inserire la medicina di genere nei corsi di laurea in Medicina e nelle specializzazioni.
• È stato creato un Osservatorio Nazionale sulla Medicina di Genere, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità.
Tuttavia, secondo recenti report:
• Solo una parte delle strutture sanitarie italiane applica davvero protocolli differenziati.
• Manca ancora formazione adeguata per molti professionisti.
• Le donne restano meno ascoltate in ambito clinico, soprattutto per patologie “invisibili” come la stanchezza cronica, il dolore pelvico o i disturbi ormonali.
Il ruolo delle tecnologie nella medicina di genere
Le tecnologie digitali stanno dando una spinta fondamentale a questa rivoluzione. App e device permettono oggi di:
• monitorare il ciclo mestruale con precisione;
• tracciare sintomi e pattern ormonali;
• raccogliere dati utili per la diagnosi e la personalizzazione dei trattamenti.
Le app, se ben progettate e con dati protetti, possono diventare strumenti di consapevolezza e prevenzione. Anche in Italia stanno nascendo startup innovative nel settore, e la cultura del “self-tracking consapevole” si sta diffondendo.
Cosa possiamo fare noi, ogni giorno
Anche come cittadine, pazienti e consumatrici, possiamo contribuire a questa evoluzione:
• Chiedere spiegazioni: se qualcosa non ti torna in un trattamento, chiedi. È tuo diritto.
• Scegliere fonti autorevoli: affida i tuoi dubbi a figure qualificate.
• Monitorare il tuo corpo: con app, diario mestruale o semplici appunti. La consapevolezza è potere.
• Parlare con altre donne: la condivisione delle esperienze è il primo passo verso una salute più inclusiva.
Conclusione
La medicina di genere è una questione scientifica, di giustizia e di equità. Significa riconoscere che le donne hanno il diritto a cure che rispettino la loro biologia, i loro ormoni, la loro voce.
Zyxelle si impegna a promuovere questo cambiamento con contenuti informativi, prodotti mirati e un ascolto costante delle esigenze femminili.
Perché solo una medicina che include davvero tutte le persone può essere chiamata medicina.
Fonti
Istituto Superiore di Sanità – Osservatorio Medicina di Genere
Ministero della Salute – Piano Nazionale Medicina di Genere (2020)
Federazione Italiana Ginecologi e Ostetrici (SIGO): Linee guida sulla medicina personalizzata
Tech4Fem – Report 2025 sul FemTech in Italia
“Gender Medicine: Trends and Perspectives in Italy” – Journal of Gender-Specific Medicine, 2024
La medicina delle differenze, M. Biasin (Zanichelli, 2023)