Il ciclo mestruale è un processo naturale che si ripete mensilmente dal menarca – cioè dal primo sanguinamento mestruale durante la pubertà – alla menopausa, consentendo la fecondazione e la gravidanza. Come si calcola il ciclo mestruale?

Il tempo che intercorre tra una mestruazione e quella successiva determina quello che è il proprio ciclo mestruale: non rari sono gli errori di calcolo quando si cerca di prevedere il prossimo ciclo e di conseguenza nell’ipotizzare un suo ritardo

A partire dal primo giorno delle mestruazioni e terminando con il giorno prima della successiva insorgenza del sanguinamento, la durata media del ciclo è di 28 giorni, sebbene nel corso dell’anno la durata del ciclo possa variare perché condizionata da tanti fattori, tra cui il clima caldo.

Tuttavia, i cicli sani variano in lunghezza tra 21 giorni (possibile diagnosi di polimenorrea se più brevi) e 37 giorni (possibile diagnosi di oligomenorrea se più lunghi).

Tenere sotto controllo la sua durata è importantissimo perché la durata media del ciclo è rappresentativo dello stato di salute e del benessere della donna e può identificare dei problemi o disturbi [1].

Come si calcola il ciclo?

Le fasi del ciclo mestruale sono caratterizzate da fluttuazioni prevedibili degli ormoni ovarici estradiolo (E2) e progesterone (P4). La fase follicolare prende il suo nome dalla maturazione dei follicoli ovarici contenenti ovociti.

Questa inizia con l’inizio delle mestruazioni (cioè la perdita dell’endometrio proliferato) e dura fino al giorno dell’ovulazione (cioè il rilascio dell’ovocita da parte del follicolo dominante). Mentre i livelli di progesterone rimangono costantemente bassi, l’estradiolo aumenta gradualmente durante la fase medio-follicolare e poi raggiunge un picco drammatico appena prima dell’ovulazione [1].

Se non avviene la fecondazione dell’ovocita, il corpo luteo evolve, causando una rapida sospensione perimestruale di E2 e P4 e innescando le mestruazioni. Con questo successivo inizio delle mestruazioni, il ciclo ricomincia [1].

Durante la prima parte del ciclo mestruale, l’ipofisi avvia la secrezione dell’ormone follicolo-stimolante (FSH), il quale stimola la maturazione di una cellula uovo “dominante”.

Le fasi del ciclo mestruale

Al contempo, si ha un progressivo aumento nel sangue dei livelli di estradiolo (prodotto dall’ovaio). Ciò determina un progressivo ispessimento dell’endometrio, che si prepara così a ricevere la cellula uovo matura nel caso venisse fecondata.

Intorno al 14° giorno del ciclo con un brusco aumento dell’ormone luteinizzante (LH), si determina la rottura del follicolo ovarico, con la conseguente espulsione dell’ovocita maturo all’interno dalla tuba di Falloppio (ovulazione) [2].

Nel corso delle 24 ore che seguono l’ovulazione, la cellula uovo è disponibile per l’eventuale incontro con gli spermatozoi [2]. Quel che resta del follicolo “scoppiato” dopo l’ovulazione viene trasformato in corpo luteo. 

Se non avviene il concepimento si ha una rapida caduta dei livelli di progesterone per l’esaurimento funzionale del corpo luteo e questo innesca i fenomeni che porteranno allo sfaldamento della parete uterina e alla successiva mestruazione [2]. Nel caso di concepimento, invece, la cellula uovo fecondata si anniderà nell’utero dove trova l’ambiente più favorevole per il suo impianto e il proseguimento della gravidanza. 

Fonte:

[1] Schmalenberger KM, Tauseef HA, Barone JC, et al. How to study the menstrual cycle: Practical tools and recommendations. Psychoneuroendocrinology. 2021;123:104895. doi:10.1016/j.psyneuen.2020.104895;
[2] MyPersonalTrainer.