L’insufficienza venosa è una sindrome che interessa il distretto venoso e quando si manifesta con segni clinici più avanzati, come edema significativo, alterazioni della pelle o ulcerazione, è causa di insufficienza venosa cronica.

L’insufficienza venosa cronica (IVC) consiste nell’incapacità del sangue delle vene di ritornare al cuore, dopo essere arrivato fino agli arti inferiori, dove tende a ristagnare. (1)

Questa è molto diffusa, soprattutto tra le donne, tanto che si calcola che in Italia 3 donne su 10 ne siano affette in varia misura. (2)

Può avere origine da un’alterazione delle vene, la cosiddetta insufficienza venosa cronica organica, o può essere causata da un’iperattività delle vene stesse, la cosiddetta insufficienza venosa cronica funzionale. (1)

  • Insufficienza venosa cronica organica può essere causata da una dilatazione delle pareti delle vene (1) (dermatite da stasi, trombosi venosa profonda) soprattutto dovute a difetti della funzione valvolare (es. varici) (3).
  • Insufficienza venosa cronica funzionale: dovuta a un sovraccarico funzionale delle vene, sottoposte a un iper-lavoro (es. linfedema, ridotta mobilità degli arti). (3)

Segni e sintomi dell’insufficienza venosa?

I sintomi da insufficienza venosa sono piuttosto variabili: alcuni pazienti lamentano un semplice gonfiore a livello delle gambe, mentre per altri il disturbo può diventare persino invalidante. (3) La gravità dei sintomi varia da soggetto a soggetto in base alla severità della patologia: (3) 

  • pesantezza alle gambe
  • gambe e caviglie gonfie
  • crampi ai polpacci che sopravvengono soprattutto nel corso della notte (1)
  • edema dell’arto coinvolto, che tende a svanire in posizione sdraiata
  • flebite, infiammazione delle vene superficiali 
  • formicolii alle gambe

Dal punto di vista visivo (1):

  • iperpigmentazione della pelle degli arti inferiori
  • capillari in evidenza
  • ispessimento della pelle
  • prurito  
  • ulcere cutanee
  • vene varicose

Ci sono sintomi che tendono a manifestarsi in particolar modo nei mesi estivi. In questi mesi, il corpo subisce una vasodilatazione di tutto il circolo venoso. Una maggiore vasodilatazione determina un ulteriore ingrossamento delle vene delle gambe, con conseguenti gambe sempre più gonfie e spesso doloranti. Il caldo, pertanto, rappresenta il vero nemico dell’insufficienza venosa. (2) I disturbi si intensificano, poi, con l’aumentare del ristagno di sangue, che provoca una maggiore pressione nelle vene. In questo caso si possono verificare infiammazioni che possono portare a rottura delle pareti dei vasi. (1)

Quali sono le cause dell’insufficienza venosa?

 L’obesità rappresenta il principale fattore di rischio per l’insorgenza e lo sviluppo dell’Insufficienza venosa cronica degli arti inferiori: gli obesi tendono a muoversi poco, e il loro sangue viene pompato molto più lentamente per via del gran numero di cellule adipose, interessate dal flusso del sangue diretto verso gli arti inferiori. (1)

L’insorgenza di questa patologia, inoltre, è attribuibile anche ad altri fattori, quali: (2)

  • l’età avanzata
  • il sesso femminile: legato a problematiche di tipo ormonale
  • la gravidanza: si assiste a un’ulteriore difficoltà del sangue a raggiungere il cuore per una progressiva compressione delle vene addominali e uno sforzo maggiore delle vene degli arti inferiori
  • il fumo: provoca l’ispessimento delle pareti dei vasi, diminuendo la perfusione all’arto colpito (4)
  • la sedentarietà
  • l’ortostatismo: stare in piedi per periodi prolungati (4)
  • la genetica: precedenti lesioni alle gambe e una storia familiare di vene varicose. (4)
  • l’ipertensione
  • la statura: i soggetti alti sono più a rischio di insufficienza venosa (3)

Gli esami e i controlli da fare

Sottoporsi a una visita specialistica in chirurgia vascolare, all’insorgere dei primi disturbi, rappresenta sicuramente il primo vero e grande passo per riconoscere la patologia.

È consigliabile associarvi un ecodoppler venoso degli arti inferiori: un esame ecografico non invasivo, eseguito in ortostatismo, in grado di studiare la funzionalità del circolo profondo e del sistema venoso superficiale.

Questo risulta fondamentale per studiare la funzionalità delle valvole di non ritorno all’interno delle vene: sono queste che permettono al sangue di andare dai piedi verso il cuore e di non cadere verso il basso. Uno scorretto funzionamento delle valvole di non ritorno può dare origine alla malattia venosa. (2)

Insufficienza venosa: quali rimedi e cure?

L’insufficienza venosa cronica può essere curata con farmaci, in grado però di agire sui disturbi e non sulla causa.

Molto utili e consigliate, inoltre, sono le calze elastiche. Un utilizzo costante può aiutare a prevenire l’edema e la successiva ulcerazione: comprimendo il polpaccio, riduce il gonfiore delle gambe, garantendo un ripristino del ritorno venoso.  (2) È consigliata la loro applicazione al mattino, prima di alzarsi dal letto e la rimozione prima di coricarsi. (4)  Tuttavia, queste sono spesso considerate fastidiose, soprattutto con il caldo, e antiestetiche. (2)

Se invece l’insufficienza è dovuta alla presenza di varici, o vene varicose, può essere risolta con la loro asportazione chirurgica (stripping). (1) Queste, infatti, rappresentano la patologia in stadio avanzato (2). In questo caso, è consigliato l’uso della calza elastica, anche dopo l’intervento chirurgico, poiché la patologia potrebbe ripresentarsi. Esistono poi trattamenti mininvasivi, quando il caso permette la loro applicazione, come:

  • la laser terapia;
  • la radiofrequenza;
  • l’obliterazione endovascolare meccanica e chimica (occlusione della vena trattata)

Il caldo e l’insufficienza venosa

Il caldo, pertanto, rappresenta il vero nemico dell’insufficienza venosa. (2)

Inoltre, soprattutto durante il periodo estivo, oltre all’utilizzo della calza elastica, sono sufficienti pochi accorgimenti per dare sollievo alle gambe, quali:

  • docce freddealle gambe, poiché il freddo è in grado di agevolare la vasocostrizione delle vene degli arti inferiori;
  • utilizzo di flebotonici, farmaci specifici, da assumere dietro prescrizione e consiglio medico, che vanno a ridurre l’infiammazione locale, drenare i liquidi e potenziare la parete venosa.

Inoltre, va ricordata l’importanza dell’adottare alcuni accorgimenti, come:

  • Evitare di incrociare le gambe quando si è seduti o in piedi per periodi prolungati.
  • No al fumo;
  • Sì a un adeguato peso corporeo e a una regolare attività fisica.

Camminare in salita per almeno 30 minuti al giorno; sollevarsi sulle dita dei piedi ed effettuare una flessione plantare e del dorso (dorsiflessione), (4) utilizzando i muscoli nella parte anteriore del piede. Grazie alla dorsiflessione, il piede dovrebbe essere sollevato verso l’alto tra 10 e 30 gradi. (6) Si consiglia di sollevare le gambe sopra il livello del cuore per 30 minuti, per tre o quattro volte al giorno.

Inoltre, in questa patologia, diventa fondamentale prendersi cura della propria pelle: questa, con la progressione della malattia, diventa più fragile e anche le più piccole lesioni possono provocare ulcerazioni.

  • Ispezionare la pelle ogni giorno e lavarla con sapone neutro e acqua tiepida. Non dimenticare, inoltre, di utilizzare una crema idratante, che sia però priva di fragranze e coloranti.
  • Proteggere le estremità inferiori dall’esposizione al sole e coprirle per prevenire lesioni. Sottolineare l’importanza di regolari appuntamenti di follow-up con l’operatore sanitario per garantire una gestione ottimale di questa malattia cronica. (4)

Fonti: 

(1) Insufficienza venosa cronica;
(2)Gambe gonfie in estate: l’insufficienza venosa degli arti inferiori e caldo;
(3)Mypersonaltrainer;
(4) Berti-Hearn, Linda MSN, RN, CWOCN; Elliott, Brenda PhD, RN, CNE. Chronic venous insufficiency: A review for nurses. Nursing 49(12):p 24-30, December 2019;
(5)Teleangectasie;
(6)Dorsiflessione.