Qual è il legame tra obesità e contraccezione? Negli ultimi tempi si osserva una maggiore prevalenza dell’obesità e una diminuzione dell’età in cui insorge: avremo sempre più donne obese in età riproduttiva.

Considerando l’indice di massa corporea (IMC) come un rapporto tra peso/altezza, si parla di “sovrappeso” in caso di IMC≥25 kg/m2   e di “obesità” in caso di IMC≥30 kg/m2. Un IMC elevato rappresenta un fattore di rischio per una serie di condizioni croniche e può avere un notevole impatto sulla salute riproduttiva.

Inoltre, il sovrappeso o uno stato di obesità comportano una ridotta efficacia contraccettiva e un aumento dei tassi di gravidanza indesiderata, oltre che un aumentato rischio di eventi tromboembolici (formazione di un coagulo di sangue in un’arteria) e cardiovascolari. (3)

È ormai noto, infatti, che alcuni contraccettivi ormonali, come il cerotto transdermico e la pillola contraccettiva d’emergenza (EC) a base di levonorgestrel (LNG), possono avere una ridotta efficacia se usati in queste donne con elevato indice di massa corporea.

Obesità e contraccezione: l’effetto è ridotto in alcuni casi

L’Agenzia italiana del Farmaco (AIFA), il 4 dicembre 2013, in merito ad un noto contraccettivo d’emergenza a base di Levonorgestrel, dichiara: “Nuovi dati clinici presentati dal titolare dell’Autorizzazione all’Immissione in Commercio e valutati a livello europeo, hanno evidenziato che l’effetto contraccettivo è ridotto nelle donne il cui peso è superiore o uguale a 75 kg e che levonorgestrel non è più efficace nelle donne il cui peso è superiore o uguale a 80 kg.” (2)

Oggi sono a disposizione numerosi strumenti che possono aiutare i medici a scegliere l’opzione contraccettiva più indicata per la singola donna, come i Medical Eligibility Criteria for contraceptive use (MEC) della World Health Organization (WHO): si tratta di documenti in grado di fornire delle Linee Guida basate sull’evidenza per scegliere e utilizzare i metodi anticoncezionali. (3)

Sul mercato, inoltre, vi è una grande varietà di formulazioni contraccettive e di modalità di somministrazione (orale, transdermica, sottocutanea, intrauterina) che permettono di trovare una soluzione su misura per ogni donna. Complessivamente, l’efficacia e le prove basate sul rischio indicano che la contraccezione a base di solo progestinico (mini-pillola), le iniezioni contraccettive e la contraccezione reversibile a lunga durata d’azione (LARC), come i dispositivi intrauterini (IUD), i sistemi intrauterini (IUS) e gli impianti contraccettivi, sono preferiti per le donne con un indice di massa corporea più elevato: offrono una contraccezione reversibile (a lungo termine) senza l’aumento del rischio di eventi avversi trombofilici e cardiocircolatori correlati a estrogeni. (1)(3)

Ma nel concreto, quanto si conosce della contraccezione in donne con elevato IMC? Quanto ne sanno queste donne? Uno studio si è posto l’obiettivo di riassumere la letteratura che riporta informazioni sull’esperienza contraccettiva di queste donne: questo potrebbe rivelarsi utile per identificare lacune presenti e per fornire raccomandazioni future. 

Obesità e contraccezione: cosa dicono gli studi?

Sono stati presi in considerazione dati provenienti da paesi occidentali ad alto reddito, con sistemi sanitari paragonabili. Sono stati anche inclusi studi sulle donne sottoposte a chirurgia bariatrica.

 Ci si è soffermati su diversi punti, quali:

  1. gli atteggiamenti e le convinzioni delle donne con IMC elevato sulla contraccezione;
  2. l’uso della contraccezione tra queste donne;
  3. il loro grado di soddisfazione riguardo la terapia contraccettiva;
  4. il grado di informazioni che ricevono sul tema;
  5. le barriere che incontrano quando cercano cure contraccettive.

La maggior parte della ricerca è stata condotta negli Stati Uniti, mentre gli studi svedesi hanno rappresentato il 7% degli articoli, e il resto della ricerca è stata condotta in Belgio, Paesi Bassi, Francia, Germania e Australia, ognuno dei quali rappresenta il 3,5% del campione totale.

Cosa pensano le donne della contraccezione?

Da uno studio di Chuang et al. è emerso che queste donne mostrano preoccupazione per il potenziale aumento di peso e i potenziali effetti collaterali associati ai metodi contraccettivi ormonali. Inoltre, questo studio ha indicato che queste donne non percepiscono le loro dimensioni corporee come un limite per le loro scelte contraccettive e che in sostanza non credono queste possano influenzare le loro probabilità di concepimento. Invece, per quanto riguarda la contraccezione d’emergenza, le donne che credono che il proprio peso corporeo possa influenzarne l’efficacia, preferiscono utilizzare l’UPA, Ulipristal acetato, rispetto al LNG (levonorgestrel), spiegando che il loro peso rende “Il piano B non altrettanto efficace”.

Le donne che invece, non avvertono la necessità di assumere metodi contraccettivi, dichiarano sia dovuto al fatto che reputano quasi impossibile la probabilità di rimanere incinta, anche per via dell’inattività sessuale.

Che tipo di contraccezione usano le donne con IMC elevato?

Sebbene i risultati dello studio differissero, le pillole contraccettive orali (OCP) o i preservativi maschili, si sono mostrati il metodo contraccettivo più utilizzato tra le donne in sovrappeso od obese. Questo è anche dovuto al fatto che le donne con un IMC più elevato, hanno meno probabilità rispetto a quelle con indice normale (<25 kg/m2) di utilizzare la contraccezione ormonale e più probabilità di usare LARC. Anche la maggior parte delle donne sottoposte a chirurgia bariatrica sembra utilizzare metodi contraccettivi altamente efficaci o sicuri come i LARC: in genere, il loro uso dei contraccettivi sembra essere migliorato in seguito all’operazione.

Inoltre, è stato osservato che l’introduzione in etichetta di LNG delle nuove linee guida europee, relative al peso, negli Stati Uniti ha indotto un aumento significativo della percentuale di acquisti online di UPA da parte di donne con IMC elevato.

Quanto si sentono soddisfatte dei metodi contraccettivi queste donne?

Dagli studi presi in considerazione è emerso che le uniche donne a ritenersi soddisfatte dei contraccettivi sono quelle sottoposte a chirurgia bariatrica: per il resto, è stata notata un’insoddisfazione generale, con un conseguente abbandono della terapia.

La motivazione principale sembra da ricercarsi nell’alterazione indotta dalla terapia, del loro schema di sanguinamento mestruale. Quindi quello che emerge è che le donne con peso elevato non si sentono adeguatamente soddisfatte dei metodi contraccettivi.

Ricevono informazioni sufficienti sulla contraccezione?

La maggior parte degli studi presi in considerazione ha riportato dati sul grado di informazione che ricevono le donne sottoposte a chirurgia bariatrica. Di queste, solo meno di un terzo ha riferito di aver ricevuto consulenza contraccettiva.

Vi era anche una percentuale di donne sottoposte a chirurgia bariatrica che, sebbene avesse ricevuto consulenza al riguardo, decideva comunque di non farne uso. Quello che emerge è che queste donne non ricevono informazioni o comunque non in maniera adeguata.

Tuttavia, come mostrano alcuni studi, fornirgli i giusti strumenti, potrebbe rivelarsi utile nel regalare loro una maggiore consapevolezza, che potrebbe impattare positivamente sulle scelte contraccettive.

A sostegno di quanto detto, infatti, è stato osservato che le donne che sceglievano di usare UPA, lo facevano in maniera consapevole, poiché a conoscenza della ridotta efficacia del LNG dovuta al loro peso.

Quali potenziali sfide potrebbero incontrare le donne con un maggiore IMC?

Sembra chiaro che le donne in sovrappeso e obese incontrano maggiore difficoltà nell’accedere alle cure contraccettive. Alla base vi potrebbero essere dei fattori socioeconomici, come il reddito: questi potrebbero influenzarne non solo l’accesso, ma anche la continuità della terapia.

Inoltre, queste donne raccontano di soffrire di bassa autostima e di essere state vittime di trattamenti irrispettosi e commenti poco piacevoli.

La percezione di stigmatizzazione del loro peso corporeo, sembra renda queste donne ancora più vulnerabili rispetto a tutte le restanti donne normopeso, ripercuotendosi così sulla loro capacità di accedere alle cure contraccettive.

Conclusioni

Visto il costante aumento di donne in sovrappeso o obese, con bisogni e rischi unici per la salute riproduttiva, si evidenzia l’urgenza di rivedere tutto ciò che concerne l’utilizzo di contraccettivi in queste donne: maggiori informazioni, maggiore facilità di accesso a metodi altamente efficaci e cure contraccettive, senza la paura che queste si sentano giudicate.

Inoltre, queste hanno espresso il desiderio di essere seguite e supportate dal medico nella scelta del contraccettivo da utilizzare. (1)

Una consulenza contraccettiva risulta fondamentale soprattutto nelle donne sottoposte alla chirurgia bariatrica, poiché in queste sono stati osservati miglioramenti del loro profilo coagulativo dopo aver perso peso (in genere 1 anno dopo l’intervento), mostrando così una riduzione del rischio tromboembolico. (4)

Fonti:

(1) Boyce, T.M., Neiterman, E. Women in larger bodies’ experiences with contraception: a scoping review. Reprod Health 18, 89 (2021). https://doi.org/10.1186/s12978-021-01139-2;
(2) Aifa.gov.it: Norlevo (levonorgestrel): effetto contraccettivo ridotto nelle donne il cui peso è superiore o uguale a 75 kg (04/12/2013);
(3) Cipriani S, Todisco T, Scavello I, Di Stasi V, Maseroli E, Vignozzi L. Obesity and hormonal contraception: an overview and a clinician’s practical guide. Eat Weight Disord. 2020 Oct;25(5):1129-1140. doi: 10.1007/s40519-019-00774-w. Epub 2019 Sep 12. PMID: 31515745.
(4) Rosano GMC, Rodriguez-Martinez MA, Spoletini I, Regidor PA. Obesity and contraceptive use: impact on cardiovascular risk. ESC Heart Fail. 2022 Dec;9(6):3761-3767. doi: 10.1002/ehf2.14104. Epub 2022 Sep 14. Erratum in: ESC Heart Fail. 2023 Apr;10(2):1497. PMID: 36103980; PMCID: PMC9773763.