Sicuramente avrete sentito nominare almeno una volta nella vita il termine “utero retroverso”. Contrariamente a quanto si può pensare è condizione piuttosto comune che interessa diverse donne e che gode di molta attenzione da parte dei medici.

Ma di cosa si tratta nello specifico? Può dare dei problemi nella sessualità o in caso d gravidanza? Ve ne parliamo in questo articolo.

Anatomia dell’utero

L’utero è composto sostanzialmente da due regioni denominate corpo dell’utero e collo dell’utero. Ogni regione anatomica presenta funzioni proprie e può essere soggetta a patologie distinte.

Il corpo dell’utero indica la parte superiore e più grande, mentre il collo dell’utero, detto anche cervice uterina, rappresenta la zona inferiore e più piccola. Questa parte determina il passaggio tra l’utero e la vagina sottostante. Tra la parte superiore e inferiore è presente l’istmo dell’utero, il punto centrale compreso tra l’orifizio uterino interno e il corpo dell’utero. Il posizionamento del corpo uterino rispetto all’istmo identifica le situazioni di utero retroflesso o retroverso (1).

Che cos’è l’utero retroverso e quali sono le cause principali

In posizioni ottimali, l’utero, che si trova nella zona pelvica, è antiverso e antiflesso; quindi, è inclinato in avanti verso l’addome. Tuttavia, la donna può presentare anche altri tipi di utero (2):

  1. Utero retroflesso con il corpo inclinato verso il retto.
  2. Utero antiversoflesso con la cervice inclinata di 90° rispetto alla vagina, con il corpo dell’utero flesso in avanti.
  3. Utero retroverso cioè inclinato verso l’interno. Questa condizione può causare problemi intestinali, emorroidi, prolasso dell’utero in età avanzata e ritenzione urinaria, se la pressione sul collo della vescica è forte e costante nel tempo.

L’utero retroverso è un’anomalia nella posizione dell’organo all’interno della cavità pelvica ed è presente circa nel 20-30% delle donne. Quando si ha questa anomalia, l’utero anziché essere inclinato in avanti (utero antiverso) e appoggiato sulla vescica, si presenta capovolto, cioè voltato all’indietro, leggermente appoggiato sull’intestino (3).

Esistono due tipologie di retroversione (3):

  • Primaria o congenita: è presente sin dalla nascita e l’utero ha assunto questa posizione naturalmente durante lo sviluppo.
  • Secondaria o acquisita: l’utero cambia posizione in un secondo momento, in seguito a un’anomalia nella zona pelvica, più frequentemente a causa di un fibroma, di malattie come l’endometriosi, di processi infiammatori e neoplastici. Questa condizione, spesso transitoria, può comparire anche dopo il parto, dopo aborti, come conseguenza di un pregresso intervento chirurgico o in menopausa, a causa del rilassamento dei tessuti connettivi.

Quali sono i sintomi?

Per molte donne con utero retroverso tale condizione rimane del tutto silente, priva cioè di sintomi. Non si tratta infatti di una malformazione uterina congenita, ma semplicemente di una variante para-fisiologica della normale anatomia, che appunto può non destare alcuna preoccupazione. Quando presenti i sintomi sono correlati a quelle condizioni in cui l’utero viene sollecitato, meccanicamente o chimicamente (da cambiamenti ormonali), e possono comprendere (4):

  • Dispareunia: dolore durante i rapporti sessuali, soprattutto in determinate posizioni come una penetrazione profonda o dalle spalle.
  • Dismenorrea: dolore durante le mestruazioni, associata a tensione e dolore addominale, soprattutto nel caso in cui la retroversione uterina sia correlata alla presenza di fibromatosi uterina diffusa.
  • Alterazioni della funzionalità intestinale: nel caso in cui i rapporti con l’intestino possano compromettere il normale transito intestinale.
  • Alterazioni della funzionalità vescicale come disuria (dolore al momento della minzione), difficoltà minzionale e cistiti ricorrenti.

Utero retroverso e sessualità

L’utero retroverso può causare la presenza di dispareunia durante i rapporti sessuali, ovvero di dolore che rende difficile portare avanti un atto con penetrazione. Quando quest’organo si trova in una posizione anomala tende a bloccarsi e, quando avviene la penetrazione, il movimento determinato dal pene che entra nella vagina fa avvertire una forte sofferenza fisica che prende il nome di “collisione dispareunia”.

Inoltre, il disagio fisico è provocato anche dal fatto che l’utero, insieme alle tube di Falloppio e alle ovaie, durante alcune posizioni sessuali tendono ad andare all’indietro. Non è detto che tale disagio compaia in tutte le donne che soffrono di utero retroverso, né che esso si manifesti in tutte le posizioni sessuali.

In genere quelle che provocano maggior dolore sono quelle in cui la penetrazione è più profonda e meno controllabile dalla donna (ad esempio la classica posizione del missionario con le gambe piegate), mentre in altre è possibile ridurre la sofferenza e completare il rapporto senza particolari complicazioni (5).

Utero retroverso e gravidanza

Quando si riceve la diagnosi di una posizione anomala dell’utero il timore più comune è quello di non poter ottenere una gravidanza, ma si tratta di una paura infondata: una donna con un utero retroverso in forma congenita, non dovrebbe incontrare particolari difficoltà di concepimento ed impianto. Si noti peraltro che un utero retroverso potrebbe ritrovare la posizione più comune proprio durante la prima gravidanza della paziente, indicativamente verso la 10-12esima settimana.

Il problema sorge laddove l’alterazione della posizione uterina derivi da altre patologie che possono compromettere la fertilità, quali ad esempio l’endometriosi o la fibromatosi uterina. Risulta quindi essenziale indagare sempre le cause sottostanti di un utero differentemente posizionato, poiché quelle occulte potrebbero al contrario risultare invalidanti in ottica fertilità (4).

Quindi, l’utero retroverso solitamente non ha alcun effetto negativo sul buon andamento della gravidanza. Tuttavia, a volte possono sorgere alcuni problemi come ad esempio:

  • una particolare pressione sulla vescica durante il primo trimestre che può causare difficoltà a urinare, lieve incontinenza;
  • mal di schiena, l’utero fa pressione sulla colonna vertebrale, ma c’è anche da dire il mal di schiena è un disturbo molto frequente in gravidanza, anche nelle donne con utero anteverso;
  • sempre durante il primo trimestre, con l’utero retroverso potrebbe essere più difficile ottenere immagini soddisfacenti durante i controlli di routine e quindi potrebbe essere più indicata un’ecografia transvaginale.

Per quanto riguarda le possibili complicazioni bisogna dire che generalmente l’utero, man mano che si espande, tende a raddrizzarsi perdendo quella sua inclinazione all’indietro (ciò avviene solitamente attorno alla 12esima – 14esima settimana). Laddove ciò non accada – ad esempio a causa di aderenze che lo tengono ancorato nella posizione scorretta – potrebbe aumentare il rischio di aborto spontaneo. Una diagnosi precoce con un adeguato trattamento può essere efficace per eliminare il problema (6).

Come si diagnostica?

L’ecografia ginecologica è lo strumento mediante il quale è possibile osservare in maniera dettagliata la conformazione e lo stato di salute di tutto il complesso pelvico: è un accertamento di routine, utile, peraltro, anche a verificare le condizioni di tutti gli organi vicini all’utero.

L’ecografia ginecologica è un accertamento non invasivo e non comporta nessun tipo di dolore e di rischio per la salute: i macchinari impiegati per lo screening, infatti, sfruttano l’effetto eco prodotto dagli ultrasuoni per agevolare i medici nell’intento di tracciare la loro diagnosi. Nelle ecografie ginecologiche si fa impiego di un’apposita sonda in grado di trasmettere le immagini raccolte direttamente verso il monitor usato dallo specialista: l’apparecchio può scorrere direttamente sulla parete addomino-pelvica o essere introdotto all’interno del canale vaginale. Per lo svolgimento di un’ecografia ginecologica, anche transvaginale, non è necessaria una specifica preparazione. Alla fine dell’accertamento, che ha una durata di pochi minuti, la paziente può riprendere le sue regolari attività giornaliere senza alcuna conseguenza (7).

Fonti
[1] SB Medical: Utero retroflesso o retroverso: facciamo chiarezza
[2] Pazienti.it: Utero retroverso
[3] Nurse24.it: Utero retroverso
[4] The WOM Healthy: Utero retroverso: sintomi, gravidanza, conseguenze
[5] Pazienti.it: Utero retroverso e rapporti sessuali: posizioni consigliate
[6] Pianeta Mamma: Rimanere incinta con l’utero retroverso: rischi e conseguenze
[7] Medical Imaging: Utero retroverso: individuazione tramite ecografia ginecologica