A livello scientifico è ormai comprovato che l’alcol fa male in gravidanza, ma diversi studi e ricerche hanno evidenziato anche come un eccessivo consumo di bevande alcoliche abbia degli effetti negativi sulla fertilità sia femminile che maschile.

La difficoltà di concepimento è un problema notevole tra le coppie in cerca di gravidanza tanto che negli Stati Uniti il 12% delle coppie ha difficoltà a concepire.

La fecondabilità è definita come la probabilità di concepire durante un singolo ciclo mestruale e tra tutti i fattori di rischio che la minacciano, il consumo di alcol in particolare è stato oggetto di maggiori studi scientifici proprio perché ampiamente utilizzato.

Ci siamo quindi soffermate su un recente studio pubblicato su Human Reproduction che ha analizzato proprio questa correlazione, vediamo cosa è emerso.

Obiettivi dello studio

Il recente studio scientifico di Anwar et al. ha indagato se l’assunzione di alcol tra le donne in età riproduttiva fosse associata alla probabilità di concepimento e l’obiettivo primario era determinare se questa associazione potesse essere ristretta a una fase specifica del ciclo mestruale (pre-ovulatoria, ovulatoria e luteale).

In secondo luogo, si è cercato di esaminare anche l’effetto del binge drinking; se tali associazioni possono essere modificate in qualsiasi fase da altri fattori, compreso il fumo e l’assunzione di caffeina; e se alcuni tipi di bevande alcoliche (liquori, vino o birra) possono essere associati in modo diverso alla probabilità di concepimento.

Disegno dello studio

Hanno preso parte allo studio 4640 donne di età compresa tra i 19 e i 41 anni a cui è stato sottoposto un questionario con domande riguardanti:

  • le caratteristiche del ciclo mestruale,
  • la frequenza del ciclo,
  • l’uso di metodi contraccettivi,
  • quantità di caffeina,
  • fumo (numero di sigarette al giorno),
  • livello di stress auto-riferito (su una scala da 1 a 4),
  • esercizio fisico (numero di giorni in cui l’esercizio è stato sufficiente per sudare),
  • assunzione di bevande contenenti alcol (classificati per numero e tipologia – birra, vino e liquori).

L’assunzione totale di alcol al giorno è stata calcolata come somma del numero di bevande assunte in tutte e tre le categorie per ogni partecipante. Per capire meglio un’associazione dose-risposta è stata creata una variabile categoriale e sono stati suddivisi i livelli di assunzione di alcol in quattro gruppi:

  • nessuna assunzione di unità alcolica per il ciclo (riferimento);
  • consumo leggero (1–2 drink a settimana (cioè da >0 a <2,5 drink);
  • consumo medio (3–6 drink a settimana (cioè da 2,5 a 6);
  • consumo eccessivo (> 6 drink a settimana).

Dati dello studio

Una notevole maggioranza delle partecipanti era formata da donne bianche, sposate con istruzione universitaria. Il livello medio di assunzione di alcol riportato durante lo studio è stato di 0,27 drink/die che equivale a poco meno di due drink a settimana. Quelle con un’elevata assunzione media di alcol (> 6 drink a settimana) avevano meno probabilità di concepire durante il follow-up (27% vs 41% nel gruppo che non beveva) e avevano maggiori probabilità di essere fumatrici.

Effetto dell’alcol sulla fecondabilità

Valutando le associazioni tra assunzione di alcol e fecondabilità è emerso che:

  • Bere più di 6 drink/settimana è associato a una riduzione della fecondità, rispetto alle non consumatrici di alcol.
  • Considerando l’intero ciclo mestruale, non c’è una forte associazione tra consumo leggero o moderato con la fecondità.
  • Per la fase mestruale, le stime suggeriscono che il consumo eccessivo di alcol è associato a una probabilità di concepimento notevolmente inferiore sia nella sottofase ovulatoria che nella fase luteale, rispetto alle non bevitrici.
  • Durante la fase luteale è, invece, evidente un effetto dose-risposta, con cali di fecondità anche per i bevitori moderati.

Lo studio ha anche esplorato l’associazione tra tipo di bevanda e fecondabilità. Le analisi hanno mostrato più individui bere pesantemente birra con maggiore frequenza. Il consumo eccessivo di birra era associato alla minore fecondabilità in tutte le fasi/sottofasi del ciclo. Come notato, la coorte di studio ha mostrato una maggiore tendenza all’abbuffarsi e al bere pesantemente birra, un modello comportamentale osservato anche in altri studi. Potrebbe essere che l’associazione tra consumo di birra e fecondabilità rifletta l’esagerato consumo piuttosto che l’interazione con le sostanze chimiche contenute nella birra.

Inoltre, lo studio ha messo in evidenza che l’assunzione di alcol potrebbe causare una perturbazione dei livelli ormonali in qualsiasi momento durante il ciclo mestruale e uno squilibrio improvviso in una finestra ormonale breve ma sensibile (ad es. appena durante o prima dell’ovulazione, del trasporto di gameti o dell’impianto) può comportare una significativa riduzione della fecondità.

Biologicamente, almeno una parte dell’associazione tra assunzione di alcol e fecondabilità può essere mediata dalla variazione degli ormoni steroidei, in particolare l’estradiolo. Il modo in cui un aumento improprio dei livelli di estradiolo potrebbe influenzare la fecondità è però ancora oggetto di studi. Tuttavia, almeno due meccanismi sono proposti più frequentemente:

  1. La disregolazione del processo di ovulazione e/o interruzione del decorso dell’impianto di blastocisti, che potrebbero sovrapporsi o verificarsi indipendentemente a seconda del contesto. Nel primo scenario, è stato suggerito che l’aumento sostenuto dei livelli di estradiolo durante il ciclo mestruale riduca l’FSH, una gonadotropina sintetizzata e rilasciata dalla ghiandola pituitaria anteriore; una riduzione del livello di FSH sopprime quindi la follicologenesi, portando all’anovulazione.
  2. La perturbazione ormonale associata all’alcol può influenzare la fecondità attraverso il processo di impianto. Il processo di impianto inizia nella fase luteale, successiva alla sottofase ovulatoria, quando l’ovulo viene rilasciato nella tuba di Falloppio; dopo la fecondazione da parte dello sperma, la blastocisti si sposta verso l’endometrio uterino per l’eventuale impianto.

Studi scientifici hanno già dimostrato che la concentrazione di estradiolo influenza l’adesione embrionale all’endometrio in modo tale che un livello esageratamente elevato potrebbe ridurre le possibilità di impianto; tuttavia, un livello molto basso dello stesso ormone può anche essere associato negativamente alla probabilità di impianto. L’impianto di successo richiede, infatti, una delicata sequenza di eventi molecolari, la cui interruzione da parte di livelli sostenuti di estradiolo alti o molto bassi nei momenti sbagliati potrebbe influire negativamente sulla fecondabilità.

Conclusioni

Sebbene i potenziali effetti dell’assunzione di alcol sui processi ormonali pre-ovulazione richiedano un’ulteriore valutazione, i risultati di questo studio forniscono prove di un effetto dell’alcol sia sull’ovulazione che sull’impianto.

Fonti
M. Y. Anwar et al., The association between alcohol intake and fecundability during menstrual cycle phases. Human Reproduction 36.9 (2021): 2538-2548.