Il bruciore intimo femminile è piuttosto fastidioso, se non addirittura imbarazzante quando ci si trova in pubblico. Lo sa ogni donna che si è trovata a farci i conti almeno una volta nella vita.

La cosa importante da sapere è che non necessariamente è sintomo di problemi ginecologici particolarmente gravi, ma è comunque importante osservare quando si verifica e capirne le cause per affrontarlo al meglio, anche con l’aiuto del proprio ginecologo.

Quali sono i sintomi?

Il bruciore intimo può essere costante o presentarsi solo in determinanti momenti, come ad esempio durante un rapporto sessuale o dopo la minzione e si può distinguere in:

  • interno: è avvertito a livello dei genitali femminili interni (cervice e vagina) o del tratto urinario;
  • esterno: si manifesta a carico di vulva e grandi labbra

Può, inoltre, essere associato ad altri sintomi come dolore, perdite, secchezza, arrossamento e prurito.
Questo fastidio può insorgere all’improvviso o in maniera graduale; altre volte, invece, il disturbo può essere transitorio o può presentarsi con una certa ricorrenza. In ogni caso la sua durata può variare da qualche giorno fino a più settimane. [1]

Cause e fattori di rischio

Il bruciore intimo può essere causato da diversi fattori scatenanti, anche se nella maggior parte dei casi è dovuto a irritazioni, infezioni o stati infiammatori.
Ma quali sono le cause più comuni?

Vaginite
L’infiammazione della vagina è una delle cause più frequenti e le condizioni che possono favorire questo processo sono diverse e comprendono [1]:

  • aumento del pH locale
  • alterazione della flora microbica (a causa di scarsa igiene personale o per l’assunzione di antibiotici o corticosteroidi).

Queste situazioni rendono la mucosa vaginale più vulnerabile agli attacchi infettivi da parte di miceti (Candida albicans), batteri (Gardnerella vaginalis, streptococchi, stafilococchi ecc.), e, più raramente, virus (herpes simplex).

Tuttavia, la vaginite che procura il bruciore intimo può essere provocata anche da:

  • Sfregamenti da indumenti troppo attillati, soprattutto se realizzati con materiali sintetici
  • Contatto prolungato con un corpo estraneo (assorbenti interni, residui di carta igienica o granelli di sabbia)
  • Irritazioni delle mucose genitali o reazioni allergiche ad alcune sostanze

Bruciore post rapporto sessuale
Se il fastidio si avverte sempre 10-15 minuti dopo la conclusione del rapporto e non si usa il preservativo, potrebbe essere causato da un’allergia allo sperma. In questo caso, in genere, dura da un paio di ore a qualche giorno e la vagina appare rossa e dolente. In questo caso il rimedio immediato è l’utilizzo del preservativo, mentre a lungo termine potrebbe essere utile valutare una terapia di desensibilizzazione.
Spesso, però, il bruciore post-coitale può essere causato anche da un’irritazione meccanica e da microlesioni, che si verificano se la penetrazione avviene quando i genitali femminili non sono adeguatamente lubrificati. [2]

Bruciore in gravidanza
Un discorso a parte va fatto se si è in gravidanza. I numerosissimi cambiamenti ormonali che avvengono nel corpo della donna in questo periodo così particolare alterano il microambiente vaginale, rendendo più facile l’insorgenza di infezioni. Le più comuni sono candida, vaginiti batteriche, vaginosi da Gardnerella, e herpes genitale. Tra i rimedi naturali più efficaci troviamo l’applicazione locale di un gel all’aloe o dei lavaggi con acqua e bicarbonato di sodio, amido di riso o aceto di mele. Ma anche in questo caso, la cosa migliore da fare rimane consultare il proprio ginecologo. [2]

Durante l’estate i rischi aumentano?

Se vi state chiedendo se in estate i rischi aumentano, la risposta è “sì”.

L’estate è un momento “delicato” per la nostra salute intima. Il caldo, l’umidita, la sabbia, l’uso di indumenti aderenti e l’aumento dell’attività sessuale sono tutti fattori che possono indebolire le nostre difese naturali, aumentando così le probabilità di contrarre infezioni batteriche o fungine.

Inoltre, il sole e la disidratazione possono abbassare le difese immunitarie con conseguente aumento del rischio di infezioni. Ma non finisce qui.

Anche episodi di stitichezza e diarrea, più frequenti con il caldo, possono facilitare le vaginiti e infezioni. Questo accade perché retto e vagina sono comunicanti e in presenza di ristagno delle feci si può determinare la colonizzazione dei batteri intestinali anche in vagina. [3]

I consigli per l’estate, e non solo

Come comportarsi quindi soprattutto durante la bella stagione?
La prima arma contro i disturbi intimi è sicuramente la prevenzione che parte da un’igiene accurata. Ma vediamo nel dettaglio quali accorgimenti adottare:

  • Evitare di tenere addosso il costume bagnato e gli indumenti troppo stretti o aderenti per molto tempo e non condividere asciugamani, costumi o biancheria intima per evitare il trasferimento di infezioni.
  • Indossare biancheria di cotone, moderare l’uso di salvaslip e non utilizzare assorbenti interni per tempi troppo lunghi.
  • Quando si indossano abiti molto corti fare attenzione a dove ci si siede.
  • Lavarsi con prodotti dedicati all’igiene intima che rispettino il pH, che in età fertile è di 4-4.5.
  • Bere dai 2 ai 3 litri di liquidi al giorno.
  • Prevedere, sotto il consiglio del medico, un ciclo di fermenti lattici che ricostituiscano la flora batterica, riequilibrando anche quella vaginale.

Fonti

[1] MyPersonaltrainer: Bruciore Vaginale
[2] Lines: Bruciore intimo: cosa fare quando succede?
[3] Starbene: Bruciore e irritazioni intime: le nuove soluzioni