Le perdite vaginali sono un indicatore importante dello stato di salute intima di una donna. Ecco perché è importante prestare attenzione a questo fenomeno fisiologico, e conoscerne esattamente il significato.

Come ogni secrezione umana, anche le perdite vaginali possono avere caratteristiche molto diverse in termini di abbondanza, consistenza, colore e odore in relazione all’età, i livelli ormonali, al tipo di dieta seguita, ai farmaci assunti o al fatto di trovarsi in uno stato di malattia o benessere. (2)

Per la donna, imparare a riconoscere la possibile causa di una variazione di aspetto del muco vaginale o dello sviluppo di cattivo odore intimo è particolarmente importante perché permette di intraprendere rapidamente azioni in grado non soltanto di eliminare l’imbarazzante fastidio, ma anche e soprattutto di far regredire i disturbi che l’hanno determinato e tutelare la salute genitale e riproduttiva.

Facciamo chiarezza sulle diverse tipologie di perdite: cosa indicano e come bisogna comportarsi quando compaiono? (1)

Perdite vaginali fisiologiche: quando si manifestano e caratteristiche

Le perdite vaginali fisiologiche appaiono bianche, trasparenti e filamentose, di odore non sgradevole e dissociate da pruriti, bruciori o irritazioni.

Si possono registrare al momento dell’ovulazione (a metà circa del ciclo mestruale), ma anche in coincidenza di eccitamento sessuale, assunzione di contraccettivi orali, gravidanza e talvolta nei mesi che precedono il menarca (comparsa della prima mestruazione).

Al momento dell’ovulazione, oltre a farsi più abbondanti, diventano più alcaline ed acquose, e diminuiscono la propria viscosità per facilitare l’eventuale passaggio degli spermatozoi e la fecondazione della cellula uovo.

Oltre a diventare più lasso, nella fase ovulatoria il muco cervicale si fa più alcalino, allo scopo di neutralizzare la tipica acidità del canale vaginale e aumentare le possibilità di sopravvivenza degli spermatozoi. (3)

Perdite rosa

A molte donne capita di notare delle piccole perdite in rosa, in alcuni momenti specifici o in particolari periodi del mese.

Queste secrezioni vaginali non devono far necessariamente allarmare, le cause possono essere di natura molto diversa.

Ma cosa sono le perdite rosa? Si tratta di secrezioni vaginali in cui è presente una piccola quantità di sangue che, mischiandosi al muco e ai fluidi vaginali, assume un colore rosato anziché rosso vivo o marroncino.

In genere capita in prossimità del ciclo mestruale oppure in gravidanza, ma anche in menopausa: vediamo le cause più comuni.

Le tracce ematiche possono indicare che il ciclo è in arrivo, oppure che è in atto l’ovulazione o ancora che c’è una gravidanza. Allo stesso modo possono apparire se si stanno assumendo contraccettivi orali.

La comparsa di perdite rosa però può indicare ance la presenza di un più problema più serio, come una vaginosi batterica o altre infezioni dell’apparato genitale femminile.

Osservare i sintomi e comprendere i messaggi che ci invia il nostro copro è importante per conoscerlo meglio e prendersene cura. (4)

Perdite rosa e pillola

Un effetto collaterale abbastanza comune della pillola anticoncezionale è la comparsa di spotting persistente. Succede perché il corpo ha bisogno di tempo per abituarsi alla presenza di questi ormoni, la cui funzione è quella di controllare il ciclo mestruale. (4)

Le pillole più moderne (minipillola o pillola leggera) contengono minori quantità di estrogeni, che quindi potrebbero non essere sufficienti per mantenere integro l’endometrio, che è anche reso più fragile dal progestinico, l’ormone che svolge le stesse funzioni di regolazione del ciclo del progesterone: perdite rosa quindi possono essere dovute a un suo leggero sfaldamento, ed è più frequente che si verifichino se capita di assumere la pillola in un orario diverso dal solito o la si dimentica del tutto.

Superati i primi tre mesi, poi, non dovrebbe più capitare. In caso contrario, rivolgiti al tuo ginecologo per valutare se sia il caso di passare ad una pillola diversa. (4)

Perdite vaginali patologiche: ecco le differenti tipologie

In alcune circostanze, come avviene in caso di disturbi e malattie soprattutto di origine infettiva, si può assistere alla comparsa delle cosiddette perdite vaginali patologiche. Tali perdite tendono ad assumere caratteristiche diverse in funzione dell’agente che ne rappresenta la causa. (1)

L’elemento fondamentale che consente di distinguere le perdite fisiologiche da quelle patologiche è la presenza di segni e sintomi. (4).

Quelle patologiche sono in genere associate a prurito, bruciore, irritazione vaginale, irritazione genitale esterna, cattivo odore e dolore durante e/o dopo un rapporto sessuale. (4)

Il colore può aiutarci nel distinguerne la tipologia. Vediamole nel dettaglio:

  • Perdite rosa: non bisogna sottovalutare la presenza di perdite abbondanti di colore rosa se accompagnate da prurito e cattivo odore. In questo caso le perdite potrebbero essere un sintomo di una vaginosi batterica. Un problema ricorrente per donne che usano contraccettivi come la spirale o che assumono antibiotici o altri medicinali. Rivolgersi al ginecologo per una cura è essenziale e riduce immediatamente i fastidi. (5)
  • Perdite vaginali giallo-grigiastre: si presentano accompagnate da bruciore durante la minzione e potrebbero essere provocate da clamidia, una delle più comuni infezioni a trasmissione sessuale, causata da un batterio, la Chlamydia trachomatis. Le manifestazioni sono spesso molto lievi, tanto da non essere riconosciute da chi ha acquisito l’infezione, mentre le conseguenze a carico dell’apparato riproduttivo, specie femminile, possono essere molto gravi e causare problemi di fertilità. (4,6,7)
  • Perdite vaginali muco-purulente: potrebbero essere causate da clamidia o da Ureaplasma urealyticum, un batterio che, in bassissime concentrazioni, è riscontrabile nella microflora vaginale, la crescita eccessiva è causa di infezioni vaginali. (4 )Oppure potrebbe trattarsi di cervicite, un’infiammazione della cervice uterina causata da un’infezione a trasmissione sessuale dovuta ad agenti patogeni come la gonorrea. Diverse sono le cause alla base della cervicite, per lo più sovrapponibili a quelle che provocano la vaginite.
  • Perdite vaginali bianche maleodoranti e schiumose: se le perdite bianche sono particolarmente dense e vengono accompagnate da prurito, bruciore e cattivo odore, sono il segno di un’infezione in corso, ed hanno un’origine patologica. Sarà bene rivolgersi subito al proprio ginecologo. Le cause delle perdite, in questi casi, possono essere molteplici. Può esserci un’origine batterica, evidente quando le perdite sono maleodoranti e schiumose: in questi casi può trattarsi di vaginosi batterica o di Gardnerella vaginalis. (4)
  • Perdite vaginali, grumose, il cui aspetto ricorda quello della ricotta: se invece le perdite sono dense e grumose, simili a ricotta, e maleodoranti, potrebbe trattarsi della Candida. La Candida è un fungo che richiede una terapia specifica da estendere anche al partner sessuale, a cui viene trasmessa.
  • Perdite vaginali di colore giallognolo e consistenza cremosa: quando le perdite vaginali gialle assumono una consistenza cremosa, potrebbe trattarsi di gonorrea, una patologia venerea trasmissibile sessualmente e che può portare anche dolore al basso ventre o dolore rettale. (6)

Alcuni consigli

Prima di tutto, ricorda sempre di curare la tua igiene intima con dei prodotti adeguati e specifici, che rispettino il pH della vagina. Evita, tuttavia, i lavaggi troppo frequenti. Scegli sempre biancheria di cotone e cambiala di frequente, cercando di limitare all’indispensabile l’uso di assorbenti, preferendo i salva slip in cotone.

FONTI

[1] Perdite vaginali: fisiologiche e patologiche
[2]Tutti i tipi di perdite vaginali
[3] Secrezioni vaginali: sai riconoscere quelle fisiologiche da quelle patologiche
[4] Sintomi Perdite vaginali
[5] Perdite rosa: le cause e i rimedi più efficaci
[6] Perdite vaginali gialle: quali sono le cause
[7] Lo spotting: le cause organiche