Questo periodo di emergenza ci ha costretto a rivedere il nostro modo di vivere e di lavorare. E in questi giorni, più che mai, si sente parlare di smart working. Il tele lavoro è sicuramente un indicatore di progresso sociale e culturale, dato da contributo vitale di tecnologie e infrastrutture a sostegno dei settori produttivi del Paese.

Il dato positivo è che, per dare continuità al proprio business ma soprattutto tutelare la salute dei dipendenti, le aziende che sono ricorse allo smart working sono una percentuale molto alta, dimostrando di essere stati pronti ad affrontare momenti critici.

Ma cosa vuol dire lavorare da casa e conciliare lavoro e famiglia? Iniziamo con il dire che non significa lavorare meno, anzi. Vediamo quindi come le donne vivono questo particolare momento.

Smart working, come lo vivono le donne?

In questo periodo di emergenza è stata fatta l’indagine “#IOLAVORODACASA” da Valore D su un panel di oltre 1300 lavoratori, dipendenti e non di multinazionali, di cui oltre il 93% degli intervistati sta lavorando da casa.

Dai risultati è emerso che il 60% del campione femminile era già abituato a lavorare in modalità “lavoro agile”, con flessibilità di orario e spazi. Nonostante ciò, il lavoro da casa richiede una grande disciplina personale, la ricerca di una postazione di lavoro tranquilla e isolata, orari determinati, aspetti non facili da mettere in atto convivendo, 24 ore su 24, con la famiglia al completo [1].

Da qui risulta, quindi, che le donne faticano a trovare un equilibrio tra lavoro e vita domestica e si sentono decisamente più impegnate di prima. Gli uomini, al contrario, se la cavano meglio anche se uno su cinque ammette di trovare difficoltà e di sentire un carico maggiore di prima.

In ogni caso, l’umore sembra reggere bene e, anzi, un momento così critico è visto anche come un’occasione di cambiamento. Oltre il 60% delle donne intervistate ha espresso sentimenti “positivi e di rinnovamento”, mentre il 40% vive questo periodo con ansia, rabbia e confusione [2].

A risentirne di più sono le Millennials, mentre quelle più resilienti sono le ultraquarantenni. Oltre il 48% si sente abbastanza forte per affrontare e superare questo periodo di difficoltà, contro l’11% delle donne sotto i 30 anni. Il dato positivo è che la speranza risulta essere il sentimento trasversale di tutte le generazioni con un leggero incremento tra chi ha meno di 40 anni [1].

Smart working, come organizzarsi al meglio tra lavoro e famiglia

Ma vediamo ora una piccola guida su come organizzarsi al meglio per lavorare da casa e conciliare carriera e famiglia:

  • Alzati come se dovessi andare al lavoro: non ci si deve spostare, ma questa non è una buona ragione per perdere il ritmo dei giorni feriali. La cosa migliore è svegliarsi un’ora o un’ora e mezza prima di iniziare a lavorare e approfittarne per fare qualcosa per cui normalmente non hai tempo: qualche esercizio per restare in forma o per rilassarsi e una lunga colazione [3].
  • Separa la vita professionale da quella lavorativa: per chi ha i figli è bene essere chiare fin da subito: per alcune ore della giornata, la mamma è impegnata con il lavoro. Allo stesso modo, durante le pause e a fine giornata, è bene spostare tutte le proprie attenzioni sulle persone che abitano insieme a noi, soprattutto se bambini. Se abiti da sola, vale lo stesso: quando il tuo lavoro è finito cerca di dedicare del tempo alle relazioni interpersonali [3].
  • Non lavorare a letto: è buona regola allestire uno specifico ambiente per il lavoro, possibilmente nella zona della casa meno frequentata con una buona illuminazione e con il giusto spazio per pc e documenti utili. E ricorda di optare sempre per un abbigliamento professionale: va bene non mettere i tacchi, ma non rimaniamo in pigiama! [3]
  • Mantieni il contatto con i colleghi: la comunicazione, ora, è più importante che mai! Continua a dialogare con i colleghi durante il corso della giornata grazie all’utilizzo di chat e tutte le piattaforme dedicate a videochiamate e videoconferenze. E perché no, puoi anche organizzare delle pause caffè o dei pranzi in videochiamata! [3]
  • Scandire il tempo dedicato al lavoro e alle pause: anche si è a casa le giornate devono scorrere via come sempre. Non dimenticare di fare una pausa di 15 minuti ogni due ore, di pranzare intorno alle 13 e di evitare di trattenerti troppo a lungo oltre l’orario di lavoro. Tutti questi accorgimenti sono un buon espediente per rendere proficua la giornata, tenendo lontano lo stress, schiarendosi le idee e ricaricando le energie mentali [3].

I vantaggi dello smart working

Ma anche se per noi donne lavorare da casa significa avere più incombenze, ci sono anche numerosi vantaggi. Iniziamo con il più bello: il lavoro agile è meritocratico, in genere si è valutati in base ai risultati che si portano e non per il tempo che si passa alla scrivania.

Ma non finisce qui. Vogliamo parlare di quanto inquinamento in meno c’è nell’atmosfera? Per non tralasciare poi di quanto ci guadagnano alcune aziende che possono così ridurre gli spazi, pagare affitti più bassi e bollette più leggere, avendo allo stesso tempo una produttività del lavoro più alta [2].

Chissà quindi che quando l’emergenza coronavirus sarà solo un lontano ricordo, non si cercherà di far diventare questa modalità di lavoro quella principale. In fondo anche dall’indagine di Valore D è emerso che per l’85% degli intervistati questa situazione contribuirà a introdurre, modificare e rinforzare il modello di Smart Working in azienda [1].

FONTI
[1] Il Messaggero: Smart working e famiglia, una donna su tre lavora più di prima
[2] IODonna: Coronavirus e smart working: le donne, tra casa e famiglia, lavorano il doppio
[3] alfemminile.com: L’emergenza Coronavirus ha dimostrato come lo Smart Working sia una preziosa possibilità per molti lavoratori. Ecco 5 consigli su come organizzarsi al meglio!